Il mattone di Stato nei fondi immobiliari

Il mattone di Stato nei fondi immobiliari DEMANIO Il Tesoro mette in vendita beni per 2500 miliardi, c'è persino il Foro Italico (mille miliardi) Il mattone di Stato nei fondi immobiliari Sul mercato caserme, cinema, alberghi, ville storiche e ospizi ROMA. Mattone di Stato addio: caserme, cinema, alberghi, ville storiche e anche qualche vecchio ospizio sono da ieri più vicini alla vendita. La commissione speciale incaricata dal ministero del Tesoro di censire gli immobili pubblici (per circa 2.500 miliardi) ha infatti concluso i suoi lavori e presentato il censimento del patrimonio edilizio. Lo ha reso noto Giacomo Vaciago, coordinatore del gruppo che ha stilato la lista dei- beni che verranno conferiti da Via Venti Settembre in appositi fondi immobiliari e immessi sul mercato. «Abbiamo concluso il nostro lavoro da poco e consegnato tutto il materiale al ministro delle Finanze Visco. Ora - ha detto Vaciago - sarà lui a decidere come proseguire». C'è un po' di tutto nei programmi di vendita. Si va dall'ex campo aeronautico di Talledo vicino a Milano (valore 21,3 miliardi) all'ex carcere giudiziario di Alessandria (2,1 miliardi), da un albergo a Luino (2,3 miliardi) a un ospizio a Riccione (1,5 miliardi); ma ci sono anche la riserva reale di Boccadifalco a Palermo (5,6 miliardi) e Palazzo Filippini a Vicenza (607 milioni). Vaciago, che scherzosamente ha sottolineato che «il Colosseo non è in vendita», ha anche ricordato che la commissione ha inserito nella lista grandi opere come il Foro Italico (valore di circa 1.000 miliardi di lire), e si è detto soddisfatto del lavoro svolto. Qualche perplessità dice però di nutrirla sugli sviluppi futuri dell'operazione, che parte dopo il fallimento di Immobiliare Italia e le recenti critiche della Corte dei Conti sulla gestione della vendita dei beni pubblici. «La mia sensazione, ora che è finito il lavoro della commissione, è che si dovrà cominciare a valutare gli effetti dello leggi Bassanini sugli immobili pubblici: con il decentramento, infatti, che cosa succederà al patrimonio dello Stato, chi lo gestirà? Il centro o le amministrazioni periferiche?». Al pari della magistratura contabile (che ha rilevato come negli ultimi anni siano stati incassati solo 44 miliardi dalle vendite di immobili pubblici), Vaciago crede che servirà anche fare chiarezza sui rapporti fra demanio e provveditorato delle opere pubbliche, che andrebbero «almeno aggiornati». Nessun dubbio, invece, sulle possibilità che avranno i fondi immobiliari, a cui verranno conferiti dal Tesoro i beni che lo Stato vuole vendere. «Il sistema immaginato può funzionare - ha concluso Vaciago - anche perché esiste l'esperienza degli altri Paesi che hanno adottato lo stesso metodo». [Ansa]

Persone citate: Bassanini, Giacomo Vaciago, Vaciago, Visco

Luoghi citati: Alessandria, Immobiliare Italia, Luino, Milano, Palermo, Riccione, Roma, Vicenza