«La tregua? Solo con sanzioni» di Daniela Daniele

«La tregua? Solo con sanzioni» «La tregua? Solo con sanzioni» Giugni: nei trasporti è davvero il caos IL GARANTE DEI TRASPORTI PROMA ROFESSOR Gino Giugni, si sperava, ingenuamente forse, in un'estate calma, priva di scioperi. Lei presiede la Commissione dei garanti e sa bene che s'era parlato di una tregua per il periodo delle ferie: che fine ha fatto quella promessa? «Questo è davvero un fatto curioso. Ricordo bene che è circolata, alcuni mesi fa, la voce su un testo che riguardava una regolamentazione piuttosto rigorosa degli scioperi. Però era diretta soltanto al settore ferrovie. Si parlava di una tregua concordata per circa due mesi. Ma si trattava di una notizia falsa. Non so, dav- vero, chi l'abbia messa in giro e perché. L'unico testo che prevede alcune regole è quello che abbiamo stilato noi della Commissione, nel mese di gennaio». Alla luce di quanto sta accadendo, lei ritiene che la legge sugli scioperi sia veramente adeguata alla situazione? «Direi che quello che non è adeguato è il meccanismo di attuazione della legge, sia attraverso il sistema sanzionatorio, che non ha mai funzionato, sia attraverso le forme di autoregolamentazione che, invece, hanno funzionato molto bene, in modo alquanto positivo. L'unico problema: tutto questo non funziona nel tor- mentatissimo settore dei trasporti». Come a dire, la «bestia nera» che sfugge a ogni regola? «Eh, diciamo così. Anche perché bisogna confrontarsi con una tale abbondanza di sigle sindacali che diventa davvero difficile orientarsi. Lo confesso, da privato cittadino: a volte non riesco a tener dietro a tutte». Che cosa pensa dello sciopero di tre giorni indetto dai benzinai, anche se ora pare sia stato ridimensionato da una spaccatura all'interno della categoria? «Un'astensione del genere rischia di incidere gravemente sui diritti costituzionalmente tutelati del cittadino utente, tanto più in epoca di partenze estive e in una situazione già compromessa da un minaccioso addensamento di agitazioni nei trasporti. Le stesse modalità del blocco delle pompe di benzina, oltre a non rispettare i termini legali del preavviso, non rispettano in alcun modo l'obbligo di assicurare servizi minimi all'utenza, con particolare riguardo ai rifornimenti della rete autostradale. Tre giorni di sciopero in queste condizioni sono davvero troppi». Pensa che la Commissione che lei presiede sia dotata di poteri sufficienti a garantire che il diritto di sciopero non si scontri con il diritto al servizio pubblico? «No». Daniela Daniele «La protesta dei benzinai non teneva conto delle esigenze degli utenti» Nessuna schiarita invece nelle astensioni previste per traghetti, treni e aerei Nessunnelle asper tragh «E' difficile far applicare le regole anche perché ci sono troppe sigle sindacali»

Persone citate: Gino Giugni