Su Tangentopoli rissa Polo-Ulivo di Maria Grazia Bruzzone

Su Tangentopoli rissa Polo-Ulivo Questa sera o domani il voto alla Camera. Con il centrodestra anche Udr e eredi del psi Su Tangentopoli rissa Polo-Ulivo «Commissione d'inchiesta» «No, volete vendetta» ROMA. Aula vuota di deputati ma piena di acrimonia, ieri, per l'apertura del dibattito sulla commissione d'inchiesta su Tangentopoli, chiesta a gran voce da Berlusconi, da tutto il Polo, ma sostenuta anche dall'Udr di Francesco Cossiga e dai socialisti, dallo Sdi di Bosetti e Intini al Ps di Gianni De Michelis. Obiettivo: dimostrare che i giudici sono stati parziali e hanno colpito a senso unico, salvando i partiti della sinistra, nella fattispecie il Pei Pds. Una tesi sostenuta da anni da Bettino Craxi. Il dibattito che si concluderà questa sera o domani con il voto della Camera, è stato aperto dal relatore di minoranza Franco Frattini (Fi). «Bisogna ristabilire la verità, per evitare che la nostra storia si fondi sulla pacificazione tra gli eredi dei totalitarismi del secolo a scapito dei partiti che per 50 anni hanno assicurato stabilità e libertà al Paese», dice Frattini, e aggiunge che la commissione servirà anche a chiarire se la magistratura ha com¬ messo errori e discriminazioni. Più esplicito il secondo relatore di minoranza Carlo Giovanardi (Ccd): chiede di sapere «come mai molti che hanno dichiarato di aver speso ingenti somme per la campagna elettorale del '92, come Craxi e Forlani, siano stati sepolti da avvisi di garanzia e condanne, mentre chi ha raccontato la favoletta di essere stato eletto gratis dal partito sono stati risparmiati». Il diessino Antonio Soda, relatore di maggioranza, ribatte elencando i motivi per cui è sconsigliabile concedere la commissione. «Ci si chiede di fare indagare su tutti i rapporti fra imprese pubbliche e private a partire dal 1974: un orizzonte temporale sterminato, e un'indeterminatezza inaccettabile dell'oggetto di indagine. C'è poi il pericolo oggettivo di interferire con i processi penali in corso, nonché quello di trasformare gli inquisiti e gli indagati in giudici dei giudici, oltre che di far processare i giudici che indagano sui politici da parte dei politici stessi. Infine, c'è il rischio di un uso strumentale di fatti e notizie, e di un conseguente hnbarbarimento della politica». La destra accusa la sinistra di rinnegare ima sua analoga propo¬ sta del '93. Soda ribatte che da allora molta acqua è passata sotto i ponti: «Le cause della corruzione sono state sviscerate da molteplici commissioni e sono state scritte intere biblioteche: il popolo italiano caso mai ha bisogno di risposte concrete per prevenire la corruzione», conclude Soda, citando la riforma della pubblica amministrazione e la legge, già approvata dalla Camera, che istituisce l'autorità di prevenzione, l'analisi patrimoniale su magistrati, dirigenti amministrativi, docenti universitari, funzionari pubblici, l'albo per la trasparenza dei contratti pubblici. L'opposizione insiste. Per Maurizio Gasparri e Gustavo Selva, «la sinistra non vuole che siano scoperti i fondi neri e le sovvenzioni al PciPds da parte delle cooperative», e che «sia rivelata l'omertà di alcuni settori della magistratura». Per Pierferdinando Casini (Ccd) la commissione «sarebbe un banco di prova per riaprire il dialogo sulle riforme». Marco Follini, anche lui Ccd, si meraviglia per le obiezioni di Soda: «E l'Antimafia allora?». Ma mette in guardia dal «giocare a rimpiattino fra storia e attualità politica: c'è stato un punto a capo, e non credo che l'attualità possa più coincidere con quella storia». Il capogruppo dei ds Fabio Mussi sostiene che la richiesta di Fi sarebbe mia «vendetta nei confronti di giudici e magistrati». («Mussi teme per l'illibatezza dei giudici?», gli risponde l'azzurro Dell'Elee). Mentre 0 verde Pecoraro Scanio, rivendicando la paternità della prima richiesta di commissione, ricorda che Craxi non sostenne la commissione che adesso invoca, mentre un anno dopo sia Berlusconi che il suo governo la bocciarono: «E' evidente che il loro obiettivo non è verificare illeciti arricchimenti per confiscare 1 beni dei corrotti, ma usare la commissione per mettere sotto inchiesta i giudici e tentare di bloccare ancor più le indagini». Maria Grazia Bruzzone Il presidente del Consiglio Romano Prodi «Ci vogliono contenuti efficaci per curare i mali del Paese Tutto il resto sono chiacchiere» Franco Frattini (Forza Italia)

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