«Inutile la sanatoria contro il lavoro nero»
«Inutile la sanatoria contro il lavoro nero» Sondaggio Confesercenti. Venturi contrario «Inutile la sanatoria contro il lavoro nero» ROMA. Gli italiani non credono che una sanatoria possa risolvere il problema del lavoro nero. Lo afferma un'indagine svolta dalla Swg per la Confesercenti, analisi che - a sorpresa - afferma che una proposta di sanatoria è vista con favore solo dal 7,6% del campione interpellato, mentre la maggioranza (il 36,5%) ritiene necessario perseguire la strada della repressione, scoprendo e colpendo chi offre lavoro nero. L'8,6% degli intervistati ritiene necessario infine colpire anche chi si presta a svolgere lavoro nero. Quasi tutti gli intervistati ritengono poi che il lavoro nero sia una realtà diffusa: per circa l'87% degli interpellati esso è infatti «molto» o «abbastanza» diffuso. Sul perché di questa diffusione, il 25,4% lo attribuisce al fatto che ci sono troppe tasse e contributi; il 24,2% allo sfruttamento di alcuni datori di lavoro; il 22,5% alla necessità di integrare salari e stipendi troppo bassi; il 19,8% alla sola possibilità di lavoro che hanno alcuni. A chiedere con maggior forza una azione repressiva nei confronti di chi offre lavoro nero sono soprattutto, secondo l'indagine Swg-Confesercenti, operai, disoccupati, casalinghe e studenti, in prevalenza meridionali. Venendo alle possibili soluzioni del problema, la stragrande maggioranza degli intervistati ritiene che la via maestra sia quella degli aiuti alle imprese e chiede misure a tutela di quelle che operano regolarmente: il 29% ritiene necessari finanziamenti e agevolazioni per le imprese che assumono, il 27% chiede una riduzione di tasse alle imprese e il 13% una riduzione dei contributi. Secondo Marco venturi, presidente della Confesercenti, tutti questi dati «devono far riflettere». A suo avviso, «la sanatoria è una scelta iniqua verso le imprese che hanno sempre pagato, con difficoltà e sacrifici, le pesanti imposte e contributi previsti dalla legge. I dati smentiscono chi sostiene che alcune imprese sono sommerse a causa della pressione fiscale perché nel Mezzogiorno, oggi che il prelievo è del 44,35%, il lavoro nero è pari al 33%, così come lo era nel 1980 quando il fisco pesava per il 31,5%. Si tratta quindi di un fenomeno strutturale e di comodo che non può essere privilegiato rispetto alle imprese regolari». [Ansa]
Persone citate: Marco Venturi, Venturi
Luoghi citati: Roma
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