Consob, comincia l'era di Spaventa
Consob, comincia l'era di Spaventa Le grandi manovre intorno al listino infiammano l'estate di piazza Affari Consob, comincia l'era di Spaventa Aem, Bnl, Comit, Ina e Stando, i dossier caldi sul tavolo del nuovo presidente della Consob MILANO. Luigi Spaventa, neo presidente della Consob, di sicuro ha piena coscienza dell'importanza e della delicatezza del ruolo che si accinge ad assumere proprio stamane. Ma anche lui, probabilmente, resterà sorpreso a scoprire che la Consob, oltreché importante, è popolare: in un solo week end, il sito Internet della commissione, inaugurato venerdì scorso (indirizzo www.Consob.it.), ha registrato già decine di migliaia di contatti. Sempre oggi, il mercato azionario avrà modo di saggiare il proprio «appeal» nei confronti del pubblico dei risparmiatori. Dopo il clamoroso successo di Eni4, sul terreno scende l'Aem Milano, la più potente municipalizzata d'Italia. L'offerta, 1.200 1.300 miliardi circa, sarà operativa la settimana prossima ma da stamane sarà possibile prenotare (senza impegno) i titoli. E il tam tam parla di grandi manovre di alcuni investitori istituzionali per conquistare posizioni strategiche in una società che potrebbe avere un ruolo di rilievo nel panorama elettrico dopo la liberalizzazione. Ma i riflettori del mercato, in questo rovente avvio di luglio, sono tutti rivolti alla grande battaglia degli sportelli bancari. La prima grande puntata si svolgerà oggi, proprio nel cuore della City milanese: qui si terrà l'attesissimo consiglio di amministrazione della Comit, il primo dopo il naufragio del progetto di fusione con la Banca di Roma, già rinviato il 17 giugno per varie defezioni tra cui quella dell'amministratore delegato delle Generali Gianfranco Gutty, trattenuto a Torino dalla maratona assembleare Telecom (ma qualcuno ha sospettato una «diserzione» più politica, in attesa di un chiarimento sugli assetti a Trieste). All'ordine del giorno della riunione non figura la voce «alleanze», ma è certo che il confronto sulle varie opzioni di fidanzamento per la bella solitaria del credito ci sarà. Il presi¬ dente dell'istituto Luigi Fausti ha definito, a scanso di equivoci, «chiusissimo» il discorso sull'alleanza con la Banca di Roma. I rappresentanti degli azionisti più autorevoli, tra cui lo stesso Gutty, non sono così perentori. Intanto il titolo Comit ha messo a segno un'ascesa straordinaria (il 10% circa) in una settimana. Tutto merito dei brillanti risultati della banca e di una redditività in crescita eccezionale? Forse, ma tutti scommettono che la Comit, fallita l'operazione Ambroveneto prima, Cariplo poi, non può restare così com'è e si allunga la lista dei pretendenti: Bnl («non ci interessa», ha detto Fausti), Popolare Verona, Popolare di Novara, il gruppo Popolare di Bergamo-Credito Varesino oppure, su una scala più modesta, Cassa di Firenze o Agricola Mantovana. Altro fronte caldo? Ovviamente quello di Bnl. Non tanto perché le dimissioni di Sarchielli hanno creato un «buco» ai vertici dell'istituto (anche in Monte Paschi è vacante la poltrona di presidente, dopo l'uscita di Spaventa), quanto perché i continui colpi di scena delle ultime settimane hanno messo il ministro del Tesoro, Ciampi, e il direttore generale Mario Draghi in una posizione delicata. E così, il mercato scommette a breve su una ripresa delle trat¬ tative con l'Ina. Sarà necessario un periodo per sanare le conseguenze della frattura con la compagnia guidata da Sergio Siglienti, rivedere prezzi e condizioni di vendita (le quantità dell'offerta pubblica di vendita, l'esistenza e la consistenza del nucleo duro) ma la strada sembra obbligata: perché, si chiedono in piazza Affari, gettare al vento l'operazione Ina-BnlBanco Napoli, pensata addirittura 18 mesi fa, ben prima di Banca Intesa o Imi-San Paolo? Sulla base di queste convinzioni in Borsa è ormai cominciata una discreta caccia all'Ina, tramite gli acquisti alle obbligazioni convertibili entro il 2001, dette Pen (Privatization Exchangeable Note). Chi sta comprando? Forse Crédit Suisse First Boston, compagno di cordata di Ina nell'operazione Bnl e che, in tal modo, potrebbe garantirsi una posizione leader nel polo. Ma qualcuno, sussurrano in Borsa, potrebbe voler sbarrare la strada allo sbarco del temuto colosso svizzero. Infine, a completare il quadro di un vivace lunedì, la pratica Standa. Oggi la Fininvest, rappresentata da Goldmnan Sachs, deciderà se accettare o no l'offerta di Gianfelice Franchini, spalleggiata dal Mediocredito Lombardo, la merchant bank di Banca Intesa. Ugo Bertone CINQUE ITALIANE FRA LE GRANDI lo dieci azioni il cui preuo è cresciuto di più dal 1997; variazione percentuale; fonte: BUSINESS WEEK 1 ALITALIA 566 2 BANCAINTESA 416 3 YAHOO 409 4 OLIVETTI 286 5 CREDITO ITALIAN0 276 6 UNISYS 257 7 CABLEVISION SYSTEMS 239 8 CAPITAL ONE FINANCIAL 211 9 AMERICA ONLINE 202 ' 0 BANCA COMMERCIALE ITALIANA 198 ti nuovo presidente della Consob Luigi Spaventa
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