LA MANO CHE UCCIDE LA TERRA di Guido Ceronetti

LA MANO CHE UCCIDE LA TERRA LA MANO CHE UCCIDE LA TERRA c •) E' da domandarsi dove stia, chi sia - e se mai esista - in quel puntuale eruttare incendi e perdurare di fiamme nelle regioni meridionali, l'angelica figura dell'incendiario. A quanto sembra, ci sono manine. Le manine trasportano taniche, radunano rami secchi, e subito mezzo bosco si trasforma nell'onorevole monaco Thich Quang Due, che 1' 11 giugno del 1963 a Saigon appiccò il fuoco a se stesso, bene inzuppato, dai confratelli, di cherosene. Ma il monaco Thich Quang è un eroe, l'incendiario di boschi è un assassino o un sicario di assassini. Sempre, naturalmente, che esista. Non ne abbiamo mai visto uno. Mai ne è comparso, in tribunale, uno solo. Oppure, se è comparso, avrà ricevuto dai giudici un paterno invito a non tornare più a giocare con taniche. Oggi che si parla, con tanta comprensione per i poveri peccanti, di pene alternative, un incendiario potrebbe essere condannato a restare per un mese in un luna-park, a sfogarsi col tirassegno dalle otto del mattino alle otto di sera, ora del rientro in famiglia. Farlo irrorare da un bel getto di canadair sarebbe più appropriato, ma di simbolismo penale non ne vogliamo più sapere. Preferisco il termine incendiario a quello corrente di piromane, perché in questo c'è germe psichiatrico di assoluzione. Essendo maniaco, in preda a incontenibile, licantropica libido di contemplare il meraviglioso potere del fuoco sulla Guido Ceronetti CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: La Terra, Quang

Luoghi citati: Saigon