Bertinotti a Prodi: svolta o elezioni

Bertinotti a Prodi: svolta o elezioni Polemiche sulla candidatura europea offerta dal Ps a Craxi. L'ex leader: non sono un uomo libero Bertinotti a Prodi: svolta o elezioni «Votare non è una catastrofe». E' tregua con Cossutta ROMA. E' finito con un armistizio il confronto tra Armando Cossutta e Fausto Bertinotti. Il segretario di Rifondazione comunista ha ottenuto «un mandato ampio» per cercare di imprimere una svolta riformatrice all'azione del governo Prodi; in caso contrario, potrà rompere con la maggioranza. «Votare non è una catastrofe», sostiene. Ma Cossutta ha prefigurato lo scenario delle elezioni anticipate: «Se si rompe, si va alle urne». Ma la realtà è che «le elezioni non le vuole nessuno, non le vogliono D'Alema, Prodi, Marini: e perché, allora, dovremmo chiederle noi?». Continua, intanto, la polemica intorno all'ipotesi avanzata da De Michelis di candidare Bettino Craxi alle europee. L'ex leader del Garofano fa sapere: «Io non sono un uomo libero, nelle condizioni in cui mi trovo io non posso essere utile né alla mia famiglia, né a me stesso, né al mio Paese». Meli, Rampino e Singer ALLE PAG. 5 E 6

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