Un denaro meno caro? «È questione di giorni» di Ugo Bertone

Un denaro meno caro? «È questione di giorni» Un denaro meno caro? «È questione di giorni» LE PREVISIONI DEGLI ESPERTI Un«■ L calo dei tassi? Questione di giorni, più | che di settimane. «La rapidità con cui la m Banca d'Italia ha fatto scendere i tassi di mercato nell'ultima settimana fa pensare ad un prossimo taglio del tus», è il pensiero di Andrea Conti, dell'ufficio studi della Deutsche Bank che si spinge ad ipotizzare una riduzione di mezzo punto o, addirittura, di 75 centesimi. La data? Il governatore attenderà l'esito della verifica della maggioranza? Forse, ma ormai la politica monetaria di via Nazionale guarda più alla realtà internazionale che non alle scaramucce romane o alle pressioni del ministro delle Finanze. E' la stessa relazione della Banca centrale a sottolineare che «le decisioni sui tassi saranno legate ai passi in avanti nel coordinamento delle politiche monetarie europee». «Per questo - commenta Vittorio De Luigi, analista del Monte dei Paschi - l'appuntamento decisivo potrebbe essere quello di martedì, quando si terrà la riunione del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. In quella sede, la Bce deciderà proprio in merito alla riserva obbligatoria e, forse agli obiettivi di crescita della moneta in Europa». La data giusta, quindi, potrebbe essere proprio quella di martedì o, al più tardi, mercoledì. Pareri simili si raccoglievano in tutte le grandi società finanziarie o bancarie alla vigilia del week-end in cui smaltire le delusioni calcistiche. Basti segnalare il parere di Kevin Tempestini, responsabile «equity» del Credito Italiano. «Le pressioni inflazionistiche restano assai deboli tanto negli Stati Uniti che in Europa. Perciò il margine di riduzione dei tassi di interesse potrebbe rivelarsi più ampio delle attese». C'è, insomma, la possibilità concreta che il processo di convergenza tra i tassi europei avvenga su un livello più vicino al 3,5% rispetto al 4%, la media più accreditata al momento del varo dell'Euro, nel maggio scorso... «Di qui al 31 dicembre - è l'opinione che si raccoglie all'ufficio studi della Caboto, gruppo Banca Intesa - è possibile prevedere tre ribassi del tasso di sconto di mezzo punto ciascuno. Il primo non dovrebbe tardare...». L'Italia, quindi, si accinge a sfruttare le opportunità di un clima più favorevole. Sull'orizzonte finanzia¬ rio, dopo settimane da incubo per la crisi asiatica e il rischio del tracollo russo, si profilano finalmente alcune settimane di sereno. Da una parte c'è la sensazione che, finalmente, a Tokyo si faccia sul serio e che perciò il risanamento non sia destinato a rimanere sulla carta. Dall'altro, l'economia americana sta finalmente frenando, anche per effetto del durissimo conflitto sindacale alla General Motors che fino ad agosto avrà ampi effetti anche sullo sterminato indotto del colosso di Detroit. Questa miscela dovrebbe permettere una stagione di tassi bassi e di relativa tranquillità, a tutto vantaggio dei Paesi emergenti (meglio Messico e Argentina che Russia o Brasile) e dell'Europa, dove la ripresa in atto in Germania e Francia non sembra generare inflazione. Per queste ragioni il prossimo taglio del tasso, dato per molto probabile dalla City milanese, potrebbe ridare fiato a piazza Affari, favorita anche dalla ripresa degli utili delle società quotate. Ma è molto difficile, al di là delle speranze manifestate dal governo, che la nuova riduzione possa metter le ali all'economia reale e, in particolare, a favorire la ripresa dell'occupazione. Ugo Bertone «Le decisioni sono collegate alle politiche dell'Unione»

Persone citate: Andrea Conti, Kevin Tempestini, Vittorio De Luigi