Malpensa 2000, la Commissione non molla
Malpensa 2000, la Commissione non molla Braccio di ferro tra Bruxelles e Roma dopo la lettera di Prodi a Neil Kinnock. L'indagine continua Malpensa 2000, la Commissione non molla «Verificheremo se esistono discriminazioni per i rivali diAlitalia» BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Rischia di trasformarsi in una guerra aperta tra la Commissione europea e il governo italiano il braccio di ferro su Malpensa 2000. Ieri, replicando all'attacco del presidente del Consiglio Romano Prodi alla Commissione per aver espresso i suoi dubbi a soli quattro mesi dall'esordio del nuovo aeroporto milanese previsto per il 25 ottobre - la portavoce del Commissario ai Trasporti Neil Kinnock ha fatto sapere che le autorità comunitarie vanno per la loro strada. Quindi, se 0 governo italiano dovesse comunque decidere di spostare tutti i voli (esclusi quelli Milano-Roma) da Linate a Malpensa per la fine di ottobre, la Commissione si troverebbe costretta a intervenire, come ha annunciato nei giorni scorsi, per impedire che ciò avvenga. Quello che le autorità comunitarie contestano all'Italia, anche se per ora non è stata aperta nessuna procedura formale, è infatti lo sposta- mento immediato e contemporaneo di quasi tutti i voli su Malpensa. Giudicando fondati gli esposti presentati da nove linee aeree concorrenti di Alitalia, gli uomini di Kinnock hanno evidenziato come Malpensa non sia ancora dotata di collegamenti sufficientemente rapidi con Milano e che quindi per i consumatori la scelta obbligata del nuovo ae¬ roporto si tradurrebbe in uno svantaggio in termini di tempo e denaro speso per gli spostamenti. Allo stesso tempo viene giudicata in principio contraria alla libera concorrenza la clausola, contenuta nel decreto istitutivo di Malpensa 2000, che da Linate possano operare solo quelle linee che trasportino più di due milioni di passeggeri l'anno. Una clausola che di fatto si applica solo alla tratta Roma-Milano su cui operano Alitalia e AirOne, dunque discriminatoria per tutte le altre compagnie. Due, quindi, le richieste della Commissione: in primo luogo che lo spostamento dei voli da Linate a Malpensa avvenga con gradualità; inoltre Bruxelles vuole che a tutte le compagnie straniere siano garantiti alcuni voli tra i loro «hub» e Linate. Dopo la lettera spedita da Prodi a Kinnock, nella quale si sostiene che è «estremamente grave» che la Commissione abbia deciso solo adesso di rendere pubblici i suoi dubbi su Malpensa pur avendo esaminato ed approvato i progetti fin dal 1994, la prossima settimana sarà la Sea a giocare le sue carte con Bruxelles. La società aeroportuale milanese ha annunicato che presenterà alla Commissione una memoria tecnico-legale per confutare gli argomenti delle compagnie aeree che protestano. Ma i colpi di Bruxelles non agitano solo i cieli italiani. Mercoledì prossimo, secono alcune indiscrezioni del settimanale «Der Spiegel», la Commissione chiederà alla compagnia di bandiera tedesca Lufthansa e alla scandinava Sas di cedere un centinaio dei loro «slots» (i diritti di atterraggio o di decollo) settimanali e di ridurre del 50% i voli su alcune tratte transatlantiche, se vogliono che la loro alleanza con il gruppo statunitense United Airlines superi l'esame delle autorità antitrust europee senza l'accusa di creare una posizione dominante. La Lufthansa non sembra però intenzionata ad accettare tutte le condizioni di Bruxelles. Una cura simile è prevista anche per l'alleanza British Airways-American Airlines. {f. man.) Neil Kinnock, commissario Ue
Persone citate: Kinnock, Neil Kinnock, Prodi, Romano Prodi
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