«Troppo lento il calo dei tassi»

«Troppo lento il calo dei tassi» Il ministro delle Finanze invita a fare in fretta. Il governatore: nel Sud bisogna investire in capitale umano «Troppo lento il calo dei tassi» Visco ammonisce Fazio-, siamo in ritardo ROMA. «Siamo in ritardo sulla strada dell'abbassamento del tasso di sconto»: ora è anche il governo a parlare. Il ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, dà fiato a un'impazienza che è cresciuta nelle ultime settimane tra industriali ed economisti. Pur evitando di criticare il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio «che ha condotto bene la politica monetaria», è ovviamente d'accordo il direttore generale della Confindustria Enzo Cipolletta: «Speriamo che sia il più presto possibile». E' opinione diffusa che occorrerà attendere ancora pochi giorni. Forse già nella settimana entrante, o al più tardi il 21-22 del mese quando usciranno i dati sui prezzi in luglio nelle grandi città, il tasso di sconto dovrebbe scendere dall'attuale 5% al 4,5%. Sono previsioni con scarso margine di incertezza, queste sui 180 giorni di vita residua della lira. Salvo catastrofi, da qui a fine anno il costo del denaro potrà soltanto scendere. Alla riapertura dei mercati il 4 gennaio 1999 il «tasso di rifinanziamento» sull'Euro sostituirà il tasso di sconto sulla lira; la stima pubblicata ieri dall'autorevole ufficio studi della Deutsche Bank è che sarà del 3,5%. La questione è dunque se Antonio Fazio sia troppo prudente nella necessaria marcia di avvicinamento. Quasi a contraddire questa fama il governatore, su invito della Ferrari, l'altro ieri a Maranello si è messo al volante di una Gran Turismo rossa con cambio elettronico, e ha raggiunto i 150 all'ora. Una passione per i motori Fazio pare l'abbia sempre avuta; in Banca d'Italia circola la leggenda, probabilmente falsa, che qualche volta nei giorni festivi vada in ufficio in motocicletta, ben mascherato con casco e occhialoni. Velocissimo è sempre stato ad alzarlo, il tasso di sconto, quando intravedeva rischi; a molti invece è parso lento quando si trattava di abbassarlo. Ieri, parlando a Mirandola in Emilia, dove ha ricevuto il premio «Pico della Mirandola», Fazio non ha fatto nessun accenno al costo del denaro. Secondo alcuni, sarebbe solo un fattore extraeconomico a trattenerlo: la verifica politica in corso. Anche considerando limitato il rischio di una crisi, Fazio è convinto che una delle cose peggiori che possono accadere a un banchiere centrale è di abbassare i tassi per poi doverli rialzare; perciò, meglio temporeggiare. Ha invece ripetuto, 0 governatore, che la politica monetaria non è tutto: «Se si mira a un obiettivo - ha detto - ma questo non è coerente con la valorizzazione del capitale umano, e penso in primo luogo al tema dell'occupazione, alla fine non si raggiunge l'obiettivo ultimo e gli equilibri si dissolvono». Ovvero, «alla base della ricchezza c'è l'uomo con la sua capacità di lavorare, come diceva il padre dell'economia, Adam Smith». E investire sul capitale umano è, secondo il., governatore della Banca d'Italia, una delle maniere migliori di accrescere l'occupazione nel Mezzogiorno. In Emilia, dove si è prossimi alla piena occupazione, «l'economia si è sviluppata in un certo modo perché esiste una base civile e culturale»; nelle aree «gravate da inefficienza economica ma anche da un andamento degenerativo del tessuto sociale» bisogna puntare di più sull'istruzione, «perché il grado medio di istruzione in Italia, di istruzione utile, è ancora insufficiente». E' evidente che al governatore non piacerebbero interventi vecchio stile al Sud, con grandi spese pubbliche e assunzioni. Oltre all'istruzione, per lui conta l'ordine pubblico e le infrastrutture che sono necessarie si possono costruire con l'apporto del capitale privato; sarebbe soprattutto opportuno un livello più basso dei salari rispetto al Nord. Il premio «Pico della Mirandola» è stato assegnato anche al direttore generale del Fondo monetario internazionale Michel Camdessus e agli industriali Carlo Alberto e Claudio Corneliani. [s. 1.] Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio

Persone citate: Adam Smith, Antonio Fazio, Carlo Alberto, Claudio Corneliani, Enzo Cipolletta, Michel Camdessus, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Emilia, Italia, Maranello, Roma