Ammazzato perché assiste all'agguato

Ammazzato perché assiste all'agguato Bari: aveva 20 anni Ammazzato perché assiste all'agguato BARI. Colpevole semplicemente di avere assistito al delitto di un piccolo pregiudicato, un giovane di 20 anni è stato ucciso a colpi di Kalashnikov. Uno spietato killer che pochi secondi prima aveva commesso un omicidio, ha chiuso i conti con l'unica persona che, poco distante, si era ritrovato spettatore del delitto. L'unico che avrebbe potuto raccontare. Gioacchino Silecchia era sul suo ciclomotore e percorreva via Liguria, nel cuore del quartiere San Paolo, a pochi metri dallo scooter a bordo del quale c'era Nicola Gentile, 28 anni: il vero obiettivo era lui. Ma venerdì sera alle 10 il killer, dopo averlo ammazzato, ha inseguito Silecchia che aveva assistito all'esecuzione. Tutto è accaduto vicino alla caserma dei carabinieri. Ormai esclusa l'ipotesi - avanzata da polizia e carabinieri immediatamente dopo il delitto - che il ventenne possa essere stato ucciso per errore o da una pallottola vagante. Perché è stato colpito alla testa, al torace, alla schiena, il che lascia pensare che sia stato inseguito e abbia tentato, fuggendo in moto, di sottrarsi al fuoco. Il suo corpo è stato ritrovato a una ventina di metri da quello del pregiudicato, su un asfalto punteggiato di bossoli. Sono stati esplosi almeno 50 colpi di fucile mitragliatore Kalashnikov. Non è chiaro il movente. Scontato che questo sia da inserire tra gli omicidi commissionati dalla malavita locale, non si sa perché Gentile, un piccolo pregiudicato, possa essere finito nel mirino dei clan. Aveva precedenti penali per furti e rapine, era conosciuto al San Paolo, quartiere ad alta densità malavitosa, come scippatore. Tossicomane, era sottoposto a una misura restrittiva in una comunità, [s. t.l

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