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A giudìzio il killer della Maiella Uccise 2 ragazze A giudìzio il killer della Maiella L'AQUILA. Aveva paura Silvia di rivederlo quel mostro assassino. Temeva il confronto, che già le era stato risparmiato una volta, ma temeva soprattutto per la sua psiche. Che la vista di quell'orco potesse risvegliare in lei gli incubi feroci dei giorni successivi alla strage. Ma Alivebi Hasani ieri è rimasto in cella, ha preferito non presentarsi all'udienza preliminare di fronte al gup del tribunale di Sulmona, Guido Marcelli. Il dramma assurdo del Monte Morrone, dove il 20 agosto dello scorso anno furono straziati i corpi delle giovani turiste padovane Tamara Gobbo e Diana Olivetti, rivivrà nell'aula di corte d'assise all'Aquila il prossimo 6 ottobre. Il giudice Marcelli, accogliendo le richieste del pm, Aura Scarsella, ha impiegato meno di due ore per decidere il rinvio a giudizio del pastore macedone. Ah, per il quale si profila la condanna all'ergastolo, andrà di fronte alla corte con accuse pesanti ed infamanti: duplice omicidio aggravato, tentativo di omicidio nei confronti di Silvia Olivetti - la sorella di Diana uccisa nel massacro -, violenza sessuale, detenzione abusiva di anni e munizioni. Il legale di Ali, reo confesso, aveva tentato l'ultima disperata carta per alleggerire la posizione del suo assistito: una perizia psichiatrica per sostenere l'infermità totale del pastore quando commise l'eccidio. Istanza respinta dal giudice, senza possibilità di replica. Silvia, ferita da un colpo di arma da fuoco, scampò miracolosamente alla furia omicida del pastore-killer correndo per quasi sette ore tra la fitta vegetazione del Morrone fino ad arrivare sulla strada dove la raccolsero alcuni passanti. All'ospedale di Sulmona, dove rimase ricoverata per una decina di giorni, riconobbe attraverso una foto l'assassino della sorella e dell'amica del cuore. Quando ha saputo che Ah era rimasto in cella, «è stata una liberazione» ha detto. Ir. e.]