Policlinico, una task-force per l'emergenza

Policlinico, una task-force per l'emergenza Presto il gruppo di esperti dovrà presentare un piano di interventi: si comincia dalle norme antincendio Policlinico, una task-force per l'emergenza La Eindi: il sistema di poteri interni non è più una scusa ROMA. Il «giorno dopo» del Policlinico comincia con un carabiniere dei Nas che affigge sulla vetrata principale l'ordinanza di sequestro. Da ieri mattina è ufficiale: l'amministratore straordinario Riccardo Fatarella è anche custode giudiziario del complesso posto sotto sequestro. Sue le responsabilità penali, suoi i poteri. «Se il direttore generale e il rettore - dice il ministro della Sanità, Rosy Bindi - se la sono sentita di assumersi la responsabilità anche giudiziaria, buon lavoro. Non ci sono più scuse per restare bloccati dal sistema di poteri interno al Policlinico». E la prima giornata del «dittatore» Fatarella comincia con le convocazioni per un gruppo di esperti. A partire da lunedì cominceranno a visionare le strutture, hanno una settimana per produrre un piano di lavori d'emergenza. Nel frattempo si parte dalle piccole cose. Dice il direttore sanitario, Gianfranco Tarsitani: «Nell'immediato devo garantire che alcuni pericoli siano disattivati in qualsiasi modo. Inizieremo con il rispetto rigoroso delle norme antincendio». Dato che l'impianto non è ancora allacciato alla re¬ te idrica, e sta lì per bellezza, ne faranno le spese i fumatori. Da domani, il divieto di fumo sarà esteso, e verrà anche fatto rispettare. «Ma il rischio di incendio è anche legato alla concentrazione di persone dice ancora Gianfranco Tarsitani - e quindi sarà necessario regolare gli accessi, distribuirli nel tempo, cambiare gli orari di visita». Non ci voleva un provvedimento di sequestro giudiziario, si dirà, per simili piccolezze. Ma piccolezze non sono, in realtà. Anche perché intervenire sui fumatori e sugli orari di visita scatenerà una guerra inaudita. «Poi passeremo all'igiene e infine al piano di ristrutturazione», conclude Tarsitani. Aggiunge Fatarella: «La vigilanza già oggi sta verificando i sot- terranei per ridurre i problemi di pericolosità. In settimana attueremo un piano di emergenza e in tempi brevissimi inizieremo la bonifica dell'intera struttura». Eppur si muove, insomma, il sonnacchioso pachiderma della sanità romana. Per il momento sono arrivati cinquecento milioni dall'università per i primissimi interventi. «E' una scossa provvidenziale. Ormai dominava l'assuefazione, che è il peggio», dichiara il cappellano del Policlinico, padre Antonio Bagnulo. E applaudono anche i sindacati, la Cgil come l'Ugl, ex Cisnal. Il sindacato dei medici ospedalieri, Anaao-Assomed, invece è molto critico: «Il sequestro non risolve il problema. C'è un problema di finanziamento. Ed è il legame all'università la causa del cattivo funzionamento del Policlinico». Ed è pessimista anche la Cisl: «La struttura è troppo vecchia, concepita per tecnologie e per una medicina largamente superata dai tempi. Se si fa eccezione per l'ospedale di Ostia e per quello di Pietralata, finora si sono sperperati centinaia di miliardi su vecchi poli ospedalieri». [fra. gri.] tta i primi obiettivi la regolamentazione degli accessi, la sicurezza e l'igiene

Persone citate: Fatarella, Gianfranco Tarsitani, Riccardo Fatarella, Rosy Bindi, Tarsitani

Luoghi citati: Roma