L'ipertermia

L'ipertermia L'ipertermia «Cosìprovoca la morte» PALERMO. Il piccolo Andrea, quasi due anni, è morto per ipertermia, e cioè «eccesso di calore»: dentro la sua tomba rovente di metallo, una Fiat Uno parcheggiata davanti la Sgs Thompson, è stato accertato, la colonnina di mercurio è salita oltre 60 gradi e l'aria nell'auto è diventata irrespirabile. Completamente disidratato, dopo sei ore trascorre sotto un sole a picco, il corpicino, ha stabilito l'ispezione cadaverica compiuta dal professor Carlo Rossitto, dell'istituto di medicina legale di Catania, era cosparso di ustioni, specialmente sotto le ascelle: il bimbo è rimasto esposto al sole legato al seggiolino porta-baby. Oltre alle ustioni, il medico ha riscontrato un edema cerebrale causato dall'assenza di ossigeno e dalla disidratazione che ne avrebbe provocato la morte. «In questi casi la morte arriva per "confinamento": l'ossigeno diminuisce e si respira anidride carbonica»: così il professor Paolo Procaccianti, direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Palermo spiega, in termini scientifici, la morte «per caldo» di Andrea. «Le alte temperature hanno accelerato il decesso - afferma Procaccianti - la morte è arrivata forse dopo che il bambino ha perso i sensi per asfissia». In questi casi, osserva il medico legale, «il soggetto si addormenta per mancanza di ossigeno. E perde conoscenza. «Anche se - precisa il medico - i bambini piccoli sono più resistenti alla "ipossia", cioè alla mancanza di ossigeno». Dopo avere appreso l'esito dei primi accertamenti dell'ispezione cadaverica compiuta ieri mattina dal medico legale sul corpicino del bimbo, il magistrato, che si occupa delle indagini ha preferito non autorizzare l'autopsia e ha disposto i funerali che si sono svolti ieri pomeriggio, la. r.]

Persone citate: Carlo Rossitto, Paolo Procaccianti, Thompson

Luoghi citati: Catania, Palermo