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IL NUOVO BIPOLARISMO DI CLINTON STATI UNITI E CINA IL NUOVO BIPOLARISMO DI CLINTON E, nell'enclave capitalistica di Hong Kong, incorporata nell'ultimo impero comunista del mondo, che la tappa finale del viaggio ha raggiunto la vetta dell'apoteosi spettacolare e simbolica. Esattamente nel giorno del primo anniversario della restituzione di Hong Kong alla madrepatria, Clinton e il suo omologo Jiang Zemin, secondando i ritmi di una messinscena che sapeva di teatro più che di protocollo politico, si sono sfiorati come in un gioco d'ombre (senza toccarsi) nel luogo in cui sembrano concentrate tutte le peripezie e le contraddizioni storiche della Cina. Il passato coloniale, dominato dalla potenza navale britannica, segnato dalle guerre dell'oppio, dal degrado e dal tramonto della grandeur imperiale e confuciana; il presente comunista, avviato ormai al crepuscolo con le riforme di mercato e di libero scambio che in Hong Kong hanno la loro punta di diamante; il futuro, proiettato verso l'America di cui Hong Kong, con i suoi grattacieli e le sue ricchezze, appare quasi una prolunga in chiave per metà esotica e per metà californiana. Clinton, primo presidente degli Stati Uniti in visita ufficiale nell'ex colonia europea, non poteva trovare uno scenario ambientale e psicologico più adeguato alla conclusione di un viaggio che egli ha condotto, e plasmato, secondo il modello di una tipica campagna elettorale americana. Sostenuto e protetto da un seguito imponente di consiglieri e funzionari, sorridente accanto alla moglie e alla figlia, abbigliato spesso con disinvolta casualità sportiva, sempre padrone del mezzo televisivo che i cinesi con inusitata generosità gli hanno messo a disposizione, egli ha dispiegato ovunque le sue eccezionali doti di comunicatore e infine le ha esaltate al massimo nella città più prospera e più americanizzata della Cina odierna. Città guida delle Borse asiatiche in collasso, città madre dei più spericolati esperimenti finanziari e urbanistici, città ideologicamente anfibia e simbiotica, amministrata da un governatore comunista e miliardario, Enzo Bettiza CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA