Dimenticato in auto, bimbo ucciso dal caldo
Dimenticato in auto, bimbo ucciso dal caldo Un'altra giornata di temperature record in Sicilia e in Calabria: centinaia di ricoveri per malori Dimenticato in auto, bimbo ucciso dal caldo Catania: aveva due anni, ilpadre è andato al lavoro CATANIA. Dimenticato dentro l'auto del padre, un bambino di appena 1 anno e mezzo è morto ieri pomeriggio per gravi ustioni riportate in tutto il corpo. Una fine atroce che ha dell'incredibile quella del piccolo Andrea Deodato, nato a Catania nell'ottobre del '96. Sotto il sole cocente che ieri ha fatto registrare a Catania temperature africane la macchina dove il bambino era sdraiato si è trasformata in una bara di lamiere infuocate. Sono passate oltre cinque ore prima che il padre del piccolo, Salvatore Deodato, 37 anni, si accorgesse dell'orribile conseguenza che la sua «distrazione» aveva provocato. Dalle 8,30 fino alle 14 - ultimato il proprio turno di lavoro - Deodato ha lasciato come al solito la sua Fiat Uno parcheggiata nel piazzale antistante la fabbrica dove è dipendente, la ST Microelectronics. Inspiegabil¬ mente nessun dubbio l'ha assalito sul particolare che il figlioletto ieri mattina, a differenza degli altri giorni, aveva viaggiato con lui. Pare infatti che del trasporto a scuola di Andrea si occupasse la madre. Ieri, colpa del caldo che ha «incendiato» la città di Catania come il resto della Sicilia, i compiti famigliari avevano subito una variazione. Andrea avrebbe viaggiato con il padre. Prima tappa, naturalmente, l'asilo nido frequentato dal bambino. Dopo, Salvatore Deodato avrebbe proseguito per la zona industriale di Catania dove si trova l'azienda di componenti di microelettronica. Andrea è salito sulla macchina del padre, silenzioso, il piccolo si è accucciato sul sedile posteriore della macchina e si è addormetato; la sua presenza inawertibile è stata come cancellata dal padre del bambino. Non si spieghereb- be altrimenti la terribile amnesia di cui si è reso responsabile il genitore di Andrea. Sopraffatto dalla calura asfissiante, con ogni probabilità l'uomo ha ripetuto meccanicamente e senza alcuna lucidità i gesti quotidiani, tra i quali, lo ricordiamo, non rientrava la fermata all'asilo per lasciare il figlioletto. «L'auto, che è diventata come un forno incandescente, gli ha bruciato tutto il corpo asciugando le sue piccole membra», hanno spiegato i medici del reparto di rianimazione dell'ospedale «Vittorio Emanuele», dove Andrea è stato trasportato intorno alle 15 ormai privo di vita. «In quelle condizioni hanno aggiunto i medici - un bambino può resistere al massimo due ore. Poi la prolungata esposizione al sole e quella sorta di effetto-serra che moltiplica l'intensità del caldo (ieri a Catania si sono registrate punte massime di 47°) trasformano l'automobile in un vero e proprio forno all'interno del quale il corpo di un bambino ha poca resistenza». Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura presso la Pretura. Stamane il magistrato che indaga sulla terribile fine di Andrea ascolterà il padre del piccolo, che fino a ieri sera non si era ancora ripreso dallo shoc dopo essersi reso conto della fatale dimenticanza costata la vita, nel più atroce dei modi, al proprio bambino. Il tragico episodio ripropone nel modo più drammatico la difficile situazione che il Sud sta vi¬ vendo in questi giorni. La colonnina di mercurio continua a salire: a Siracusa il termometro alle 14 di ieri ha toccato la temperatura record di 46,6 gradi centigradi, 47 a Catania. A Roccella Ionica, in Calabria, la temperatura ha sfiorato i 47 gradi, mentre in prossimità dei boschi in fiamme la colonnina di mercurio è salita ancora di più. Centinaia i ricoveri in ospedale per malori. Sono letteralmente andati a ruba, nei negozi di piccoli elettrodomestici, ventilatori e condizionatori d'aria trasportabili. E con una nota al Presidente della Regione, Giuseppe Drago, e al presidente del Consiglio, Romano Prodi, il presidente della Provincia Regionale di Catania, Nello Musumeci, ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Nicola Savoca
Persone citate: Andrea Deodato, Deodato, Giuseppe Drago, Nello Musumeci, Nicola Savoca, Romano Prodi, Salvatore Deodato
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