Ulster, la vendetta cattolica a fuoco 2 chiese protestanti

Ulster, la vendetta cattolica a fuoco 2 chiese protestanti BELFAST E domani grande paura per la marcia dei lealisti Ulster, la vendetta cattolica a fuoco 2 chiese protestanti LONDRA. Anche Bill Clinton, prima di salutare Hong Kong e la Cina, è intervenuto nella nuova crisi nordirlandese: non si consenta alla marcia orangista di domenica a Drumcree, ha detto il presidente americano, di cancellare l'obiettivo della pace. La sua voce si è aggiunta a quella di Tony Blair - rientrato nella notte da Belfast, ma impegnato ieri in una girandola di consultazioni telefoniche con i leader della provincia - e a un editoriale congiunto dei due maggiori giornali di Belfast, uno nazionalista e uno unionista, nel tentativo di disinnescare la tensione. Ma le premesse non sono buone: dopo l'incendio di dieci chiese cattoliche, mercoledì, l'estremismo ha replicato con l'incendio di due chiese protestanti e di una loggia unionista. Ieri Blair ha parlato con tutti, da David Trimble a Gerry Adams; anche se Downing Street insiste che «il primo ministro non è andato in Nordirlanda per negoziare ma per incoraggiare le parti a trovare un'intesa». A Portadown la polizia ha dovuto proteggere gli orangisti che issavano gli archi trionfali per la loro marcia. Di fronte al divieto della «Commissione delle Parate» di passare secondo tradizione nella cattolica Garvaghy Road, essi hanno ribadito la minaccia di «rimanere all'imbocco di quella strada finché basta, anche fino all'anno prossimo». Vano, ogni tentativo di compromesso. Che i cattolici ritirino le loro obiezioni alla marcia e gli orangisti passino da un'altra strada, suggeriscono r«Irish News» e il «News Letter». Potrebbe avere migliore fortuna Clinton: «Sarebbe tragico - ha detto - se le due parti perdessero di vista la vera scena politica». [f.g.l

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, David Trimble, Gerry Adams, Tony Blair, Vano

Luoghi citati: Belfast, Cina, Hong Kong, Londra, Portadown, Ulster