Undici metri di delusione

Undici metri di delusione La Francia passa alle semifinali, l'Italia torna a casa dopo una lunga battagli; Undici metri di delusione Nella roulette finale, sbagliano Albertini e Di Biagio PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Sono i rigori, dopo due ore di omerici corpo a corpo, a distribuire lacrime e onori. La Francia approda alle semifinali. L'Italia si ritira in buon ordine. Ha dato tutto. Ha smarrito Del Piero. Si è affidata, troppo tardi, a Roberto Baggio. Agli azzurri sono stati fatali gli errori di Albertini e Di Biagio. Come nel caso di ArgentinaInghilterra, passa la squadra che, dal dischetto, ha sbagliato per prima (Crespo là, Lizarazu qui). Il verdetto non è iniquo. Come era nei voti, la partita l'han fatta i nostri avversari, all'inizio da padroni, poi sempre più da coinquilini. Italia maldiniana, per tem- • peramento e strategia. Tanto cuore, poco gioco: Vieri isolato, Del Piero un fantasma. Su tutto e su tutti, Fabio Cannavaro: zigomo sanguinante (gomitata di Guivarc'h), un coraggio da leone. La Francia non ha attaccanti di peso. Si sapeva. A sorpresa, Aimé Jacquet riesuma Karembeu, preso in consegna da capitan Maldini. Cesare, lui, affida Zidane a Pessotto, sacrificando Albertini. Cannavaro e Costacurta si occupano di Djorkaeff e Guivarc'h. Di Biagio tiene d'occhio Deschamps, Dino Baggio soffre la possente pedalata di Petit, Moriero sfida a duello Lizarazu. Vieri balla fra Blanc e Desailly, Del Piero, anima candida, sfarfalleggia a ridosso di Thuram. Primi 5' mortificanti: Zidane e Petit impegnano strenuamente Pagliuca. Il pressing dei francesi è mare forza otto. L'arbitro ci fischia tutto, anche i sospiri. Sulla fascia destra, Thuram e Karembeu prendono in mezzo Maldini. Bergomi usa la scopa. Piano piano, la burrasca si placa. Al 9', ecco un contropiede all'altezza della nostra reputazione: da Di Biagio a Moriero, a Vieri, la cui schiacciata imbarazza Desailly e Barthez. La difesa è un muro di cemento. La Francia ci sbatte la testa. Il pericolo è Zidane, che semplifica le cose più difficili, non Djorkaeff, che, a furia di dribbling, rende problematiche anche le situazioni più banali. Al 33', Del Piero invita Vieri al tiro: Barthez sventa di pugno. Un minuto dopo, su cross di Maldini, ecco Barthez rischiare l'osso del collo a contatto con Vieri. Ci siamo anche noi. Il pericolo più grosso, lo corriamo in pieno recupero, quando Deschamps sguinzaglia Djorkaeff, il diagonale del quale, a Cannavaro scavalcato e Pagliuca battuto, sfiora il montante. Alla ripresa, la superiorità della Francia sfocia in un'awilente sterilità. Non una conclusione nello specchio, a fronte di un congruo numero di calci d'angolo. Pessotto si fa in quattro, non solo su Zidane. Al 9', esce Dino Baggio, cancellato da Petit, ed entra Albertini: stesse zolle, stessi compiti. Una gomitata di Guivarc'h a Cannavaro sarebbe da espulsione, e invece Dallas se la cava con un blando giallo. I francesi perdono metri preziosi: le 2 ore di domenica cominciano a pesare, e come. Dal doppio cambio del 10' (Henry per Karembeu, Trézeguet per Guivar'ch) i blu ricavano modiche bollicine. Si combatte, prevalentemente, nella nostra metà campo. Il contropiede non scatta. Anche per questo, al 22' Robi Baggio avvicenda Del Piero, una candelina spenta. Ora, se non altro, ce la giochiamo alla pari. Baggino è vivo, da una sua punizione, al 37', scaturisce un'intrigante incornata di Di Biagio. L'infortunio dello stoico Pessotto spinge Di Livio sulle orme di uno Zidane ormai in riserva. I supplementari sono mio strazio atletico, solcati e illuminati da un'occasione per parte, la prima di Robi Baggio, su servizio calibrato di Albertini, destro volante a fil di palo, la seconda, a un minuto dall'epilogo, propiziata da Henry, firmata da Djorkaeff e timbrata da Pagliuca. C'è spazio anche per un gesto cavalleresco di Petit, con Di Biagio a terra nell'area azzurra: palla fuori, subito restituita (ma almeno 40 metri più in là). Sono i rigori a scavare la differenza. Zidane e Baggio li trasformano in souplesse, Pagliuca blocca il destro sghembo di Lizarazu, Barthez si oppone ad Albertini, Trézeguet, Costacurta, Henry e Vieri non fanno sconti. Blanc spiazza Pagliuca. Spossato com'è, Di Biagio sceglie un colpo di mortaio, che rimbomba, beffardo, sulla traversa. La Francia si scioglie nel dolce nettare del delirio. L'Italia si arrende stremata e imbattuta. Tradita, come nelle edizioni del '90 e '94, da undici metri di troppo. Dovevano essere i Mondiali di Del Piero. Dovevano. Roberto Beccantini < O <J P f » U <VT O /V £> I ITALIA FRANCIA [4-44] £ [4-4-2] £ PAGLIUCA 7 BARTHEZ 6 COSTACURTA 6,5 THURAM 7 BERGOMI 7 BLANC 6.5 CANNAVARO 8 DESAILLY 7 P. MALDINI 7 LiZARAZU 5 MORIERO 6.5 KAREMBEU 6 D. BAGGIO 5 [dal 19' St] [dal 7' si] HENRY 6 ALBERTINI 5.5 DESCHAMPS 6 DIBIAGIO 6 ZIDANE 6.5 PESSOTTO 6,5 PETIT 7 [dal 47' st] DJORKAEFF 5 DILMO 6 GUIVARC'H 5 VIERI 5,5 [dal 19'si] DEL PIERO 4.5 TREZEGUET 5.5 [dal 21'si] R. BAGGIO AH.: MALDINI AH.: JACQUET 6,5 Arbitro: DALLAS (Scozia) 6 Ammoniti: Del Piero, Bergomi. Guivarc'h, Deschamps, Costacurta Spettatori: 80.000 circa I Di Biagio, a terra dopo il rigore decisivo fallito, viene consolato'da Toldo, Moriero, Bergomi e Di Livio [ANSA]