Partito assemblato e accaldato di Filippo Ceccarelli
Partito assemblato e accaldato E il Grande Centro sospira di sollievo: gli oratori «liquefatti» non parlano Partito assemblato e accaldato AROMA. CCALCATO, accaldato, assemblato e prefabbricato. Ecco l'Udr, il partito che ha deciso di nascere da altri sette od otto raggruppamenti, ma soprattutto in uno dei giorni più torridi dell'anno, per i consueti sadismi della politica d'estate. El nino, dunque. Sciabolate di sole opaco e aggressivo alla Fiera di Roma, notoriamente il luogo meno ombreggialo della c . pitale; un capannone rovente, alh: jc incandescente, nella platea stra^ 1 afrori e vapori. Ci si sventola, in mass.. . :' Patto Costitutivo che dichiara l'Udì' eiede delle grandi rivoluzioni liberali. Giacche spiegazzate, cravatte allentate, fazzoletti, sudore, piedi gonfi e miraggi di acqua minerale. «A Valmy! A Valmy!» prometteva, del resto, l'invito su carta intestata. E il caldo è stato il vero nemico di un'inaugurazione che in effetti è parsa richiamare un campo di battaglia. Così, se si esclude l'improvvisa e misteriosa comparsa di bandiere in platea, l'arrivo di una assai appariscente biondona sul palco quando il presidente d'onore provvisorio s'è finalmente mostrato agli astanti e la distribuzione di medagliette adesive da parte di hostess implorate \«Signurì\ Signurìh) e quasi fermate, durante l'esecuzione della Nona di Beethoven, da centinaia di mani post-Dc, ecco, il «colore» di questo primo giorno se l'è mangiato soprattutto l'afa. Ed è un peccato, perché non è stata male l'eterna cerimonia che ha visto un compitissimo Diego Masi aggirare alle spalle i vari presentatori, che non finivano mai, facendogli firmare il documento d'intesa. Così come in fondo meritava lo stesso tavolo, particolarmente variegato, dietro cui sedevano i padri fondatori, per alcuni dei quali ben s'adattava quel motto di affettuosa meraviglia per cui, appunto, «Toh, guarda chi si rivede...». Insieme, poi. Oltretutto, la regìa della manifestazione di tanto in tanto proiettava sugli inevitabili maxi-schermi le foto (brutte assai) di alcune figure storiche costitutive del Pantheon dell'Udr. E allora veniva spontaneo di abbinar¬ ne qualcuno a qualcun altro dei presenti eredi o ideali continuatori. Luigi Einaudi, per dire, e Mastella; oppure Ugo La Malfa e Buttiglione, per non dire Manzoni, Saragat e Giulio Savelli. Cosa mai avranno in comune - veniva un po' da chiedersi - Saragat e Dieguito Masi? Don Sturzo e l'ex capo massone Armandino Corona? Cavour e l'onorevole Cardinale? Aldo Moro e l'ex ministro Ferri che balla sempre in discoteca e si fa fotografare con l'attricetta, lo stemma di Paperino e il cappelletto di Batman? Il punto è che nessun partito è mai stato assemblato così «dall'alto» come l'Udr, il che almeno per ora ha messo in secondissimo piano la questione delle giunture tra i diversi pezzi. E d'altra parte la platea democristiana - una specie di listona Dini, a occhio, ma senza i salotti - è apparsa abbastanza disincantata per farsi ammaliare da suggestioni sceniche, formule magniloquenti o icone reverenziali. Così, mentre in sala si esponevano le grandi ispirazioni e le più alte idealità del nuovo partito, alcuni ammiravano i mirabili incastri dell'organigramma e un signore, dietro una colonna, dava istruzioni per cellulare su come riparare un ceno tombino nel giardino dietro casa. Abituato istintivamente a badare al sodo, il popolo Udr ha apprezzato Scognamiglio che ha fatto un ragionatissimo elogio di chi si fa eleggere in Parlamento da una coalizione e poi l'abbandona per restituire all'Italia il Grande Centro. E ancora di più ha gradito, ormai all'apice della canicola, l'annuncio che per ragioni «di cortesia e di umanità», gli oratori avevano rinunciato al proprio intervento (solo a Buttiglione è stato permesso di tradurre dal tedesco il messaggio di Kohl). A quel punto si è tolto la giacca e ha preso la parola Cossiga. La cui figura, si può dire in estrema sintesi, ancora una volta è apparsa troppo al di sopra della compagnia che s'è scelto. Filippo Ceccarelli
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Partigiani
- EUROFESTIVAL
- Il divorzio, perbacco, il divorzio
- La truffa Iva sulle auto i Canonica e le gomme
- Premio teatrale
- Per il Savona (0 a 0 in casa) arriva l'ottavo risultato utile
- Consorzio di imprese per Leri
- Fabbrica d'-mpermeabil
- Grazie Juve, grazie Brady
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Tre domande a Capanna
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Ticino, la minaccia è svizzera
- un po'di fantascienza
- Internet, istruzioni per l'uso
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Matrimonio in chiesa per una leader torinese dei transessuali
- Tre colpi contro la moglie
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy