I sindaci dell'Ulivo; no al voto di R. I.
I sindaci dell'Ulivo; no al voto I sindaci dell'Ulivo; no al voto Lettera-aperta: richiamo alla responsabilità ROMA. «La fase di incertezza sulle prospettive politiche del Paese desta in noi grande preoccupazione». Il messaggio è dei sindaci dell'Ulivo che governano le grandi città ed è indirizzato alla maggioranza di centrosinistra. Una lettera aperta per dire in modo chiaro che «oggi non c'è bisogno di nuove elezioni». Sono preoccupati i sindaci dell'Ulivo di Napoli (Antonio Bassolino), Catania (Enzo Bianco), Torino (Valentino Castellani), Trento (Lorenzo Dellai), Palermo (Leoluca Orlando), Genova (Giuseppe Pericu), Firenze (Mario Primicerio), Roma (Francesco Rutelli), Bologna (Walter Vitali) e Venezia (Massimo Cacciari). Non è la prima volta che i primi cittadini delle grandi città fanno sentire la loro voce al governo: dalla concertazione sui problemi del Sud ai temi della Bicamerale. Questa volta il «partito dei sindaci» dell'Ulivo ricorda che «gli elettori hanno votato il centrosinistra per ottenere stabilità e riforme». E loro, che guidano grandi città dopo essere stati votati direttamente dai cittadini, lanciano un richiamo forte al senso di «responsabilità». «Se falliremo, sarà difficilissimo richiedere nuova fiducia agli italiani». Nella lettera i sindaci dell'Ulivo si richiamano anche ai successi del governo Prodi che «ha dimostrato solidità e spirito unitario durante i due anni difficilissimi del risanamento dei conti e del perseguimento dell'obiettivo europeo». Sennonché proprio «ora che si dovrebbero raccogliere i frutti di tale sforzo, emergono invece spinte divaricanti e calcoli di parte, per nulla in sintonia con lo spirito del maggioritario». Ogni giorno alle prese con i gravi e urgenti problemi da risolvere di una grande città, più vicini ai bisogni quotidiani dei cittadini, i sindaci ribadiscono che «oggi non c'è bisogno di nuove elezioni», ma piuttosto «di una nuova fase di riforme incisive e profonde, per lo svilup- po dell'occupazione, per una ripresa imprenditoriale nel Sud, per la scuola, per un assetto federale dello Stato e per un diverso ruolo delle città dopo la fine traumatica della Bicamerale». E si propongono come interlocutori attivi. «Su questi temi e su altri ancora - chiedono - si faccia un confronto limpido e si trovi la forza di agire subito. Altre strade alimenterebbero certamente un distacco profondo con l'anima del Paese. I segni di questo distacco - notano i sindaci dell'Ulivo - sono già emersi chiaramente nelle ultime prove elettorali. Altre strade alimenterebbero certamente un distacco profondo con l'anima del Paese». Di qui l'invito a «ridare alla politica una funzione alta e positiva, legata alle attese dei cittadini e alla soluzione dei problemi. Altrimenti prevarranno un rinsecchimento ideale e un'apatia, in cui scaveranno le forze che vogliono tornare ai vecchi trasformismi e alla vecchia politica». [r. i.]
Persone citate: Antonio Bassolino, Enzo Bianco, Francesco Rutelli, Giuseppe Pericu, Leoluca Orlando, Lorenzo Dellai, Mario Primicerio, Massimo Cacciari, Valentino Castellani, Walter Vitali
Luoghi citati: Bologna, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia
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