Agensud, Prodi ci riprova

Agensud, Prodi ci riprova Agensud, Prodi ci riprova Bankitalia: no ai «lavori sociali» COMPROMESSO CON RIFONDAZIONE? I' ROMA l'Agensud, l'agenzia per lo sviluppo nel Mezzogiorno, da poco ribattezzata «Sviluppo Italia» per accogliere l'obiezione che la disoccupazione è un problema non solo nel Sud del Paese, il primo scoglio sulla via della verifica della maggioranza che sostiene il governo. O almeno così pensa Prodi, che ieri ha convocato una riunione con Veltroni e tutti i ministri interessati al problema, Ciampi, Bersani, Treu, Visco, e anche Burlando. E ancora di Agensud il presidente del Consiglio ha parlato in una raffica di telefonate con i segretari di partito della maggioranza, Bertinotti compreso. Perché lo scoglio è proprio questo: Bertinotti chiede che l'agenzia, partorita da una mediazione tra Palazzo Chigi e Botteghe Oscure come una sorta di «holding leggera», capace di promuovere e sostenere investimenti e far così ripartire l'occupazione, abbia la capacità di assumere direttamente. Il segretario di Rifondazione vorrebbe 300 mila nuovi posti di lavoro, sia pure con la formula dei «contratti socialmente utili», e suggerisce anche di usare a questo fine le plusvalenze che nelle casse dello Stato sono entrate grazie alla fruttuosa privatizzazione della Telecom. Ieri, a questo proposito si erano registrate aperture di Massimo D'Alema: massi, l'agenzia per il Sud potrebbe anche fare qualche assunzione direttamente, era il ragionamento del segretario. Che con questa affermazione tendeva essenzialmente a posizionarsi tatticamente nella difficile partita contro Bertinotti: il quale, se si tira troppo la corda, davvero rischia di far entrare il governo in crisi e mandare il Paese alle urne. Ieri, D'Alema ha corretto il tiro, «non voghamo creare un Iri per il Sud». Com'è noto, nel linguaggio bertinottiano l'agenzia viene appunto definita «Iri 2»: un nome evocativo, perché per Rifondazione si tratta di preparare un grande piano di rilancio per l'occupazione, e Tiri fu, nell'immediato dopoguerra, l'ente che fece ripartire la ricostruzione industriale. Uscendo da Palazzo Chigi, anche il ministro dell'Industria Bersani, il più legato a Botteghe Oscure, ha ribadito che «l'agenzia non dovrà assumere». Ma nella riunione di governo è stato messo sul tavolo un escamotage: l'agenzia potrebbe assumere, sì, ma non direttamente. Potrebbe cioè finanziare progetti che richiedano l'impiego di personale, sia pure a tempo determinato. Ma, in questo caso, non si riuscirebbe a superare la soglia delle 160 mila assunzioni: il che è poco più della metà di quel che Bertinotti chiede. In prima fila, per parte governativa, c'è Bersani: ma, sia pure in posizione tatticamente defilata, c'è Ciampi, perché è pur sempre il Tesoro che tiene i cordoni della borsa, ed è naturalmente «vincolante» il parere di via XX Settembre, la continua raccomandazione «a tener d'occhio le risorse». Se non si sa quale accoglienza potrà avere presso Bertinotti l'eventuale proposta di mediazione sull'agenzia per il Mezzogiorno, da ieri è noto il pensiero di Banca d'Italia sui lavori socialmente utili e la loro applicazione in quell'area del Paese. Il centro studi di Palazzo Koch, che da trent'anni elabora l'analisi economica delle singole Regioni, proprio ieri, per la prima volta nella sua storia, ha provato a sintetizzare le ricerche sulle singole Regioni in un unico saggio. Ne è emerso che le assunzioni a tempo determinato fanno diminuire quelle a tempo indeterminato. Che impulso allo sviluppo viene solo dal lavoro interinale (usato al 36 per cento in Lombardia, e solo al 5 per cento in Campania). Ma, soprattutto, nel linguaggio tecnico di Banca d'Italia si dice assai pudicamente che i mille miliardi spesi per dare lavoro a tempo, nell'ultimo anno, a 100 mila persone è perfettamente mutile. Pollice verso, insomma, per i lavori socialmente utili tanto cari a Bertinotti. Il quale, infatti, vede nel governatore Antonio Fazio il nemico esemplare, «reo» di credere che solo il circuito flessibilità, riduzione del salario e alleggerimenti fiscali alle imprese possa far ripartire lo sviluppo del Mezzogiorno, [ant. rara.] Fic insiste nelle sue richieste sull'occupa2ione Uno studio della Banca centrale: le assunzioni a tempo determinato non funzionano, sono soldi spesi inutilmente A sinistra: il presidente del Consiglio Romano Prodi In alto: il leader dei Ds Massimo D'Alema con il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti

Luoghi citati: Campania, Italia, Lombardia, Roma