Standa rompe con Coin e Conad

Standa rompe con Coin e Conad Alla distribuzione interessati Ifìl e Franchini. Confermati i vertici del gruppo Standa rompe con Coin e Conad Su Fininvest una pioggia di utili MILANO. Niente di fatto per la Standa. Ad un passo dal traguardo è saltato l'accordo tra la Fininvest e la cordata Coin-Coop-Conad. In una nota la Standa ha infatti comunicato che «al termine del periodo di esclusiva iniziato il 25 maggio scorso e conclusosi il 1° luglio il gruppo Standa ha interrotto le trattative con la cordata Coin-CoopConad per insanabili divergenze». Le voci parlano di una nuova proposta che ha spiazzato la cordata fino a ieri vincente. Tra le ipotesi, peraltro senza alcun riscontro, c'è quella di un'offerta dell'imprenditore Franchini, già socio di Silvio Berlusconi nella Standa. Ma a mettere la mani sulla «casa degli italiani», almeno per quanto riguarda la rete distributiva, potrebbe essere l'ifii - finanziaria del gruppo Agnelli - che ancora la scorsa settimana ha ribadito l'esistenza di un interesse da concretizzare in caso di fallimento della trattativa CoinCoop-Conad. Intanto alla Fininvest arriva una pioggia di utili e la conferma dei vertici. Il bilancio consolidato '97, approvato dall'assemblea degli azionisti, ha evidenziato profitti netti in crescita del 50% a 595 miliardi (398 nel 1996), dopo ammortamenti per 1362 miliardi e utili riconosciuti agli azionisti terzi per 220 miliardi. Nel gruppo di Silvio Berlusconi resta anuninistratore delegato Aldo Livolsi, Marina Berlusconi mantiene la carica di vicepresidente. Non è stato affrontato invece il progetto di scissione annunciato lo scorso fine settimana e che sarà argomento di una riunione straordinaria nei prossimi giorni. Il bilancio del 1997 è stato archiviato con ricavi netti consolidati per 10.089 miliardi. «Un dato - dice una nota - non confrontabile con i 10.261 miliardi dell'anno precedente, a causa dei cambiamenti nel campo di consolidamento. A valori omogenei, i ricavi risulterebbero in aumento dello 0,9%». Quanto al forte balzo degli utili netti, la nota fa rilevare che l'incremento assume ancora maggiore rilevanza se si considera che, rispetto al 1996 l'utile stesso risente in misura nettamente inferiore di proventi straordinari, solo in parte compensati dagli effetti fiscali». I proventi straordinari netti, infatti, sono scesi a 336, dai 1399 miliardi del '96 riferiti alle plusvalenze realizzate con la quotazione in Borsa delle partecipate Mediaset e Mediolanum. Il risultato prima delle componenti straordinarie è salito di 20 volte dai 26 miliardi del '96 a 547 del '97.1 costi operativi, intanto, sono scesi di 106 miliardi, mentre il cash flow (risultato netto più ammortamenti) ha raggiunto quota 1957 miliardi ( +11%). Il risultato della capogruppo è in utile netto di 242 miliardi, dai 270 dello scorso esercizio, dopo ammortamenti per 33 miliardi. L'assemblea ha deciso di destinare a dividendi 210 miliardi. Della nuova Fininvest, la holding che nascerà dalla scissione in due della attuale capogruppo di Silvio Berlusconi, si sa dalla Gazzetta Ufficiale che avrà un capitale sociale di 360 miliardi e riceverà in dote un patrimonio netto di 800 miliardi e una schiera di importanti partecipazioni: Mediaset, Mediolanum, Mondadori, Medusa Film, Pagine Italia. L'altra società, la Silvio Berlusconi Holding, nascerà invece con un capitale di 40 miliardi e un patrimonio di 89 miliardi e avrà competenza su tutto il resto del «Biscione», compreso il Milan. La Silvio Berlusconi Holding avrà un capitale suddiviso in azioni da 900 lire nominali, mentre i titoli della nuova Fininvest avranno un valore facciale di 100 lire ciascuno. Gli attuali azionisti riceveranno un cambio alla pari, e il controllo dunque non varierà. [r. e. s.l Marina Berlusconi

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