Clinton: cinesi, arricchitevi come noi

Clinton: cinesi, arricchitevi come noi L'America offre esperti per riscrivere le regole su mercato e pensioni Clinton: cinesi, arricchitevi come noi «Non saremo la sola superpotenza per sempre» SHANGHAI DAL NOSTRO INVIATO Bill Clinton si trasforma per un giorno in agente immobiliare e tesse le lodi della «prima casa» ai cinesi, che da ieri, per la prima volta, possono diventare proprietari della dimora in cui vivono. La visita del Presidente a Shanghai coincide con l'entrata in vigore della prima fase della grande riforma del mercato della casa: la liberalizzazione degli affitti e la vendita ai privati cittadini. Così Clinton ha rievocato ad un gruppo di coppiette intenzionate a comprare quel giorno lontano di 23 anni fa quando lui e Hillary, ancora fidanzati, acquistarono la loro prima casa in Arkansas («Le dissi: "Ora che ho comprato la casa, mi devi sposare"»). In un'intervista alla televisione cinese Clinton si è lasciato andare a considerazioni geopolitiche più ampie. «L'America è l'unica superpotenza rimasta - un ruolo temporaneo, non durerà per sempre - e il successo della sua leadership dipenderà dalla sua partnership con la Cina». E il successo di quella partnership, a sua volta, dipenderà in larghissima parte dal successo della transizione cinese ad un'economia di mercato. Più che di contratti e lettere d'intenti, Clinton è venuto a parlare di una collaborazione tecnica ad ampio raggio con i cinesi per accelerare il passaggio a un capitalismo più trasparente. Il compito più arduo, ha detto agli imprenditori americani e ci- nesi di Shanghai, rimane il vasto programma di ristrutturazione delle vecchie imprese di Stato avviato quest'anno dal premier Zhu Rongji. Provocherà disoccupazione e tensioni sociali su una scala immensa. «La Cina dovrà sviluppare rapidamente un nuovo sistema che permetta di assicurare ammortizzatori sociali, programmi di riqualificazione professionale e un nuovo sistema delle pensioni», ha detto il Presidente. Che ha ordinato ai suoi ministeri del Tesoro, del Commercio e del Lavoro «di mettere la loro esperienza a disposizione dei cinesi per aiutarli a navigare in questa fase di transizione». Clinton vuole anche aiutare la Cina a dotarsi in tempi rapidi degli strumenti finanziari, bancari e assicurativi necessari per competere nell'economia globale. Ma l'iniziativa forse più interessante di questo viaggio riguarda la nuova collaborazione tra i due Paesi nel campo giuridico. Clinton è venuto qui accompagnato da uno stuolo di avvocati e giuristi che nel corso della visita hanno messo a punto una serie di programmi per diffon- dere il principio del diritto nella vasta e ancora impenetrabile burocrazia cinese. L'assenza di un vero stato di diritto in Cina - nonostante la professione dell'avvocato sia esplosa negli ultimi anni, ce ne sono solo centomila oggi in un Paese di 1,2 miliardi di persone - ha contribuito a ostacolare una maggiore penetrazione del mercato cinese, non solo da parte degli americani ma di tutti i Paesi occidentali. E non sorprende che l'iniziativa per il diritto voluta da Clinton sarà finanziata in larga misura dagli imprenditori. Ma l'iniziativa va oltre l'aiuto alle imprese. «Può essere la base», spera il Presidente, «di un sistema che assicuri la protezione dei diritti individuali e che riduca l'arbitrarietà del potere governativo». L'obiettivo è decisamente ambizioso: si tratta di diffondere nel sistema cinese il virus della legalità. Andrea di Robilant Da oggi le famiglie potranno diventare proprietarie dell'appartamento in cui vivono E il Presidente a Shanghai rievoca l'acquisto della prima casa con Hillary L'arrivo del presidente cinese Jiang Zemin a Hong Kong seguito dal leader della città tornata alla Cina da un anno Tung Chee-hwa. A destra l'accoglienza di Shanghai al presidente Usa Bill Clinton