Immigrati, l'assalto riprende su tre fronti

Immigrati, l'assalto riprende su tre fronti Molti bambini e donne fra le 500 persone sbarcate in Calabria, Puglia e a Lampedusa Immigrati, l'assalto riprende su tre fronti La Farnesina convoca gli ambasciatori ROMA. Toma l'allarme clandestini, e l'Italia si preoccupa: ieri gli ambasciatori di Tunisia e Marocco sono stati ricevuti alla Farnesina, in udienze separate, su istruzioni del ministro Dini. «Vive preoccupazioni» per i ripetuti sbarchi sulle isole di Lampedusa e Pantelleria di immigrati di prevalente nazionalità tunisina e marocchina, sono state espresse ai due diplomatici: 217 nordafricani approdati solo nelle ultime ore. Un tunisino morto annegato dopo aver sbattuto la testa sugli scogli. Una situazione «inaccettabile». Poi ci sono i curdi, duecento circa. Donne e bambini, soprattutto, di nazionalità irachena e turca, sbarcati l'altra notte sulla costa jonica di Riace. Infine 95 immigrati - molti i ragazzi - rintracciati sui litorali pugliesi: profughi del Kosovo, albanesi, iracheni e turchi di etnia curda. Ricomincia così l'esodo, e pare che queste ultime cinquecento persone siano solo l'avanguardia di più massicci sbarchi previsti per i prossimi giorni: sulle coste tunisine, infatti, si stanno ripetendo le scene vissute in Albania, quando a migliaia si accalcavano sui moli di Tirana e Durazzo in attesa di imbarcarsi su una qualunque carretta per raggiungere l'Italia. A Sfax, secondo quanto si è appreso, sarebbero addirittura mille, pronti a salire sulle piccole barche da pesca per raggiungere le coste siciliane e poi proseguire verso il Nord Europa. Oggi il sottosegretario all'Interno Giannicola Sinisi e il capo della Polizia Fernando Masone svolgeranno un sopralluogo nelle zone calde dell'immigrazione. L'allarme ieri mattina a Riace è rientrato quando polizia e carabinieri hanno rintracciato gli ultimi clandestini: in totale si tratta di 184 persone, comprese le quattro ricoverate in ospedale. In particolare, 66 sono gli uomini, 46 le donne e 72 i bambini, di età compresa tra 0 e 7 anni. Sono stati bloccati a piccob gruppi da agenti del commissariato di Siderno avvertiti da telefonate. Da tempo, in ogni caso, le squadre volanti dei commissariati della zona ionica effettuano un servizio di perlustrazione nelle zone costiere proprio in previsione di possibili sbarelli di clandesti¬ ni, che si sono verificati nei mesi scorsi più volte, da Monasterace fino a Sant'Ilario dello Ionio, solo per restare in provincia di Reggio Calabria. Nella vicina provincia di Catanzaro, confinante con quella reggina, si sono verificati altri sbarchi, tra cui quello più numeroso del dicembre scorso a Badolato Marina. Le operazioni di sbarco sono avvenute con modabtà finora inedite: la nave che trasportava gli immigrati (senza nome ma con una striscia rossa su una fiancata) si è fermata a circa 5-600 metri dalla riva ed i profughi sono stati fatti salire su cinque veloci motoscafi che hanno fatto scendere le persone praticamente sulla battigia. I curdi sono stati trovati tutti asciutti, segno che non si erano gettati in acqua per poter raggiungere la costa. Lo sbarco è avvenuto all' 1.30 della scorsa notte, ma le prime persone sono state notate solo all'alba di ieri: camminavano in fila indiana sulla statale ionica 106 quando sono intervenute le prime pattuglie di polizia. Sono stati portati in un centro d'accoglienza, «Casa del Pellegrino», di Riace Superiore, offerto dalla Curia. Agli investigatori calabresi hanno detto di aver pagato circa 4.000 marchi a testa per il viaggio e che almeno altre 600 persone sarebbero pronte ad intraprendere la traversata dalla Turchia in Italia e che sono in attesa di essere imbarcate su altre navi. Anche i nordafricani sbarcati a Lampedusa sono finiti in un centro di prima accoglienza, che lasceranno per Agrigento, per le pratiche di rimpatrio obbligatorio. La squadriglia navale della Finanza aveva bloccato prima un battello con 89 persone, poi a terra erano stati fermati altri 71 immigrati. Un'altra quarantina di clandestini sono invece stati bloccati vicino al paese dai carabinieri e dalla guardia costiera. Sono tutti uomini di nazionalità tunisina, marocchina, algerina e somala. Ma è appena l'inizio, e sarà un esodo difficile da contrastare. Per fare un esempio, ogni giorno circa 500 navi transitano al largo delle coste calabresi. Un numero tale da rendere praticamente impossibile qualsiasi tipo di controllo preventivo da parte delle capitanerie di porto. [r. cri.] ASSALTO ALLE COSTE [IMMIGRATI SBARCATI NEGLI ULTIMI DUE GIORNI] PUGLIA., BRINDISI ^,rCCi (Costa intorno àbpoluogo) ! LAMPEDUSA 89 NORDAFRICANI FERMATI SU UN BATTELLO. TRA MARTEDÌ' SERA E IERI IL TOTALE SALE A 217 184 IN PREVALENZA DONNE E BAMBINI DI ETNIA CURDA 72 IN PREVALENZA ALBANESI, POI IRACHENI, TURCHI E PROFUGHI DEL KOSOVO Bambini curdi, sbarcati sulle coste calabresi, in un'area di servizio sulla statale ionica sorvegliati dai carabinieri I RIMPATRI DIFFICILI Numero di espulsioni intimate a cittadini extracomunitari e percentuale di «pulsioni realizzate dal 1991 al I99S, per Paese. Numero Percentuale Paese intimate realizzate MAROCCO 39.983 7,1 ALBANIA 26.047 30,1 EX JUGOSLAVIA 17.750 13,4 ALGERIA 14.900 43 TUNISIA 14.421 14,2 SENEGAL 9751 6,6 ROMANIA 8649 24,7 NIGERIA 8607 6,4 POLONIA 7764 13,4 CINAPOPOLARE 6555 3,2 TURCHIA 4748 S,l GHANA 3996 2,4 SRI LANKA 3561 6,4 BRASILE 2927 23,3 COLOMBIA 1956 24,7

Persone citate: Bambini, Dini, Fernando Masone, Giannicola Sinisi