Ore 9,30: Cossiga battezza l'Udr di Enrico Singer

Ore 9,30: Cossiga battezza l'Udr LE MANOVRE ALCENTRO Alla Fiera di Roma la «costituente» della forza politica fondata dall'ex presidente Ore 9,30: Cossiga battezza l'Udr Replica a Berlusconi: noi siamo 4 straccioni Scognamiglio: con Prodi abbiamo forti affinità L/7 ROMA m APPUNTAMENTO è fissato per le 9,30 nel padiglione centrale della Fiera di Roma. E questa volta non ci saranno sorprese. Dopo la falsa partenza del 4 marzo, la creatura politica di Cossiga diventa partito: l'Udr, Unione democratica per la Repubblica. Le gelosie di campanile che, 4 mesi fa, spinsero l'ex presidente della Repubblica a fare un passo indietro, ormai sono messe da parte in nome di un progetto ambizioso: la rinascita di un Grande Centro. Gli avversari dicono, la rinascita della De. Ma Cossiga e i suoi sostengono - e lo annunceranno oggi - di «guardare al futuro e non al passato». E il futuro si chiama Europa. Ecco, allora, il cuore del progetto: portare in Italia la logica del partito popolare europeo che è alternativo alla sinistra e tiene a distanza la destra. L'Europa è richiamata anche nel simbolo del nuovo partito in cui campeggia la bandiera blu con le stelle che circondano il tradizionale scudo crociato. E proprio l'Inno alla Gioia di Beethoven aprirà i lavori dell'assemblea nazionale costituente dell'Udr che si chiuderanno al suono di Fratelli d'Italia. Nel grande padiglione sono attesi più di mille delegati in rappresentanza delle sette formazioni politiche che confluiranno nell'IJdr. Le più grandi: il Cdu di Buttiglione, il Cdr di Mastella, i pattisti di Segni (che sarà presente, anche se l'adesione formale sarà sottoscritta da Diego Masi). E le minori: i socialdemocratici del Sole dell'eurodeputato Ferri, i liberali di De Luca, gli «irregolari di Valmy» (movimento dei fedelissimi di Cossiga, da Zamberletti a Enzo Carrai e «intesa per l'Udr» di Bruno Tabacci, ex presidente della Regione Lombardia. Il Cdu e il Cdr ieri hanno riunito i loro organismi dirigenti per deliberare l'ingresso nell'Udr. Con una prima differenza: il Cdu ha convocate un congresso per il 25 luglio con la proposta di mettere in «stand-by» tutte le sue strutture, mentre il Cdr, fondato da Mastella quattro mesi fa, dopo la rottura con Casini, ha optato per la fusione nella neonata formazione politica. Grazie, soprattutto, a queste sue costole principali, l'Udr eredita una consistente rappresentanza: 32 deputati, 17 senatori, due presidenti di Regione, 109 consiglieri regionali, un presidente di Provincia, 283 consiglieri provinciali, 503 sindaci (4 di Comuni capoluogo) e quasi 5000 consiglieri comunali. La struttura definitiva del nuovo partito uscirà dal primo congresso che si terrà in autunno. Ma, già oggi, l'ossatura dell'Udr sarà disegnata attorno a Francesco Cossiga, «padre nobile», vero punto di riferimento e di ispirazione, presidente provvisorio d'onore, ma non imbrigliato in cariche esecutive. E a Cossiga toccherà stamane l'intervento conclusivo. In attesa del congresso, la presidenza del partito sarà affidata a Buttiglione, la segreteria a Mastella e ci saranno anche tre vicesegretari. Uno, di sicuro, sarà Diego Masi. E all'ex presidente del Senato, Carlo Scognamiglio, che presiede l'assem¬ blea di oggi, rimarrà il coordinamento dei gruppi parlamentari e, forse, toccherà, una copresidenza del partito. Anima cattolica e anima laica dell'Udr, insomma, saranno rappresentate con sapiente equilibrio. Che cosa si propone l'Udr? Un'anticipazione di prima mano l'ha fornita Cossiga. Con la consueta ironia. Berlusconi - che ieri ha invitato a pranzo Cesare Romiti nella sua casa romana in via del Plebiscito («un buon pranzo» l'unico commento del presidente della Rcs) - ha dato vita alla «Federazione di Centro» formalizzando l'alleanza con il Ccd di Casini, i dissidenti del Cdu di Formigoni, il partito liberale e quello socialista di De Michelis e ha definito Forza Italia «il cuore del centro». Cossiga risponde: «La nostra è una piccola cosà. Che volete che siano quattro straccioni di fronte alla grandezza* di Berlusconi». Ma l'Udr è una piccola cosa che fa rumore, spiega Cossiga «perché loro credevano di avere sistemato tutto e sono arrivato io come il bambino che entra nel salotto dei grandi e combina un gran...». La polemica più acuta è col ppi che, tra l'altro, finirà con il coabitare con l'Udr nel palazzo di piazza del Gesù - perché Cossiga considera molto difficile un accordo con il partito di Marini: «Loro sperano nell'Ulivo europeo che iusegue Blair». L'Udr, invece, punta ad un «centro europeo in stile ppe» che comprenda Forza Italia e riduca l'alleanza con Fini a «patti elettorali di desistenza» da sperimentare già alle elezioni europee. Uno scenario che Fini rifiuta in modo netto: «Un'alleanza tra le forze centraste del Polo a scapito di An è strada improponibile e offensiva, anche perché Berlusconi ha ribadito che l'accordo con noi è strategico e non una convenienza elettorale come tra Ulivo e Rifondazione». Le attese di Cossiga sono opposte. E su questo si giocherà la prima grande battaglia dell'Udr. Enrico Singer L'ex Capo dello Stata Francesco Cossiga: oggi fonderà l'Udr

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