«Derrick? Magnifico incubo»
«Derrick? Magnifico incubo» Parla il protagonista della serie poliziesca che prenderà il posto del celebre commissario tedesco «Derrick? Magnifico incubo» Wepper: «Ora indagherò da solo» NAGGIO UNA VITA DA SPALLA MONACO DAL NOSTRO INVIATO Se aveva un sogno, quello di diventare Derrick, Fritz Wepper non l'ha mai confessato, nei 24 anni in cui nel ruolo di Harry Klein ha fatto da spalla all'ispettore capo più famoso al mondo. Neanche adesso che il dopo-Derrick è cominciato e lui ha 57 anni, Wepper riesce a dimenticare il personaggio che lo ha stretto al cappio: «Continuerò a essere Harry Klein», annuncia. Assistente-modello a vita, o finalmente protagonista di una propria serie? «Protagonista». La promuoveranno, dunque? «Credo di meritarmi il grado di ispettore». Anche quello di successore di Derrick? «Derrick è finito, viva Harry Klein». Come dire che Derrick non avrà successori? «Non ne avrà. Ci sarà un'altra serie poliziesca nella serata che adesso è dedicata a lui, ma non avrà niente a che fare con Derrick: tutta un'altra storia. E ci sarà, parallelamente, la serie dedicata a Harry Klein, a partire dall'anno prossimo». Avrebbe accettato di continuare a fare la spalla a un altro ispettore capo? «E' un'esperienza finita. In questi 29 anni ho imparato troppo per non voler cercare di cambiare: piuttosto, Harry avrà lui una assistente, adesso, una attraente donna poliziotto. E ci saranno situazioni in cui si svilupperà una forte simpatia fra loro. Sempre nell'ambito delle relazioni di lavoro, però, mai una vera relazione erotica». Dopo tanti anni, finalmente una donna accanto a Harry. «Finalmente, già». Lei ha lavorato per 29 anni come assistente, 5 per il commissario Keller, 24 per Derrick: non si è mai sentito frustrato di vivere nell'ombra di un capo diventato nel frattempo un culto? «Non è mai stato un problema, per me, vivere da spalla. Anche questo in fondo è un culto. Naturalmente nel 1968 non sapevo che quel ruolo sarebbe durato tanto. Ma perché parlare di frustrazione? Non ero io la star, ma come co-protagonista ho avuto il mio riconoscimento». Come ha vissuto il ruolo? «Horst Tappert ha detto una volta: "Io non interpreto Derrick, sono Derrick". Io preferi sco dire: "Assomiglio a Harry Klein, e mi rallegro di avere il suo stesso numero di scarpe"» Ma in tutti questi anni Fritz Wepper avrà pure sviluppato un rapporto più profondo con Harry Klein. «Naturalmente Harry è molto legato a me. E credo che ci sia finalmente la possibilità di far lo vivere anche al di fuori della sua funzione di ispettore. I miei telefilm non saranno di 60 minuti ma di 90: un formato più adatto a caratterizzarlo come persona, a seguirlo all'in¬ terno del suo ambiente, al di fuori del servizio». Il piccolo Harry cresce. «Sarà più uomo nonostante la funzione». E' sempre stato soddisfat- to dello spazio che le hanno concesso, accanto a Derrick? «Direi proprio di no. Sapevo fin dall'inizio che il peso dei personaggi era diverso, e il protago¬ ZIOTTO o nel 1941 gli 1 anni an lein 8, ario Keller rtner rick nista era Derrick. Ma mi era stato detto che una volta l'anno Harry avrebbe avuto un caso tutto suo da risolvere. E' successo due o tre volte, poi se ne sono dimenticati. Nonostante tutto, però, Harry è sempre stato presente, anche come personaggio laterale. La gente, dicono i sondaggi, vuole che Harry continui a esistere, e lo avrebbe voluto come successore diretto di Derrick». Le dispiace che non sia successo? «La serie avrebbe potuto continuare, forse. Ma non con me nelle vesti di Derrick. Nelle vesti di Harry Klein, piuttosto: non sono Derrick, io, sono Harry Klein. Ma la vita continua: si è preferito seguire una seconda strada dando ad Harry una propria serie, e sono ansioso di cominciare». Com'è stato il team Tappert-Wepper, in questi anni? «Ci sono state alcune divergenze di opinione. Le nostre erano relazioni fra colleghi di lavoro, non c'è mai stata amicizia». Per 24 anni insieme sul set e mai una serata insieme? «Tappert aveva tutto un altro giro di amicizie». Lei è stato accanto a Liza Minnelli in «Cabaret». Nel 1972 avrebbe potuto restare a Hollywood. Perché non l'ha fatto? «Mi avevano offerto di girare altri due film e di fare una commedia a Broadway. Ma il mio contratto in Germania scadeva nel '73, e non me la sono sentita di non rispettarlo». Che cosa ha reso Derrick un culto, in tutto il mondo? «Si dimentica troppo spesso il ruolo del nostro autore, Herbert Reinecker, che ha inventato una struttura narrativa in cui i colpevoli sono sempre motivati psicologicamente. E' questo a fare la differenza». Perché si è deciso di smettere con Derrick? «Credo che sia stato proprio Tappert a volerlo. Ha 75 anni e altri progetti e lo capisco bene: è arrivato al culmine, con Derrick». In questi anni è stato difficile, per lei, occuparsi sempre di delitti e criminali? «Quello era affare di Harry Klein». E Fritz Wepper? «Non potrebbe mai essere un vero poliziotto». Emanuele Novazio «Nei panni di Harry Klein sono stato il suo assistente per 24 anni, diventerò capo e avrò una donna accanto» IDENTIKIT DI UH POLIZIOTTO Fritz Wepper è nato a Monaco nel 1941 E' sposato e ha tre figli Ha debuttato in teatro a 11 anni interpretando Peter Pan Il personaggio Harry Klein è nato alla line del '68, come assistente del commissario Keller Dal 74 è diventato il partner dell'ispettore-capo Derrick Fritz Wepper interpreta il personaggio di Harry Klein, celebre spalla di Derrick
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