Ma chi progetta oggi il paesaggio? Dalla parte di Eros

Ma chi progetta oggi il paesaggio? Dalla parte di Eros LETTERE AL GIORNALE Ma chi progetta oggi il paesaggio? Dalla parte di Eros Se i burocrati dicono no Rischiamo la superficialità ogni volta che deprechiamo le violenze inferte al paesaggio dall'intervento dell'uomo, prometeico artefice destinato sempre a far soccombere la natura. La prima pagina di Società Er Cultura del 30 giugno plaude al rapporto 1997 del ministero per i Beni Culturali e Ambientali, anche e soprattutto nell'efficacia di quell'espediente editoriale per il quale viene mostrata prima l'immagine di un paesaggio inviolato e poi, per confronto, l'immagine del medesimo paesaggio violato invece - sempre violato - da un'architettura. Applicando alla storia quel procedimento verrebbe da considerare il versante romano di Monte Mario bruttato dalla Villa Madama di Raffaello, le rive del Bacchigliene violentate dalla Rotonda del Palladio, la costa di Capri scempiata da Casa Malaparte. Perché, invece di levare alti lamenti e di confidare in burocrazie vincolatici un po' ottuse finalmente all'opera, non ci interroghiamo seriamente sul modo di progettare e costruire architetture nel paesaggio, magari imparando a riconoscere tecniche e figure di un mestiere antico? Marco Trisciuoglio, Torino architetto L'argomento, puntalmente prodotto dai moderni Raffaelli e Palladii, è assai più fragile del cemento. Davvero si può immaginare che una fila di «palazzine signorili» a Montemario, trenta villette a schiera sulle rive del Bacchiglione, saranno viste fra 500 anni come capolavori? A una burocrazia che dice sempre di sì preferiamo francamente una burocrazia che dica qualche rara volta di no. Carlo Frutterò Franco Lucentini I tesori inaccessibili del Conservatorio Chiedo ospitalità per intervenire sulla annosa questione della Biblioteca del Conservatorio di Napoli. Sei o sette anni fa (stavo compiendo una serie di ricerche su Domenico Cimarosa) chiesi di visionare alcune partiture. La Biblioteca era inaccessibile con l'eccezione di docenti e studenti dell'Istituto stesso. Mi fu concesso di visionare solo lo schedario, mentre il personale regolarmente in servizio controllava una biblioteca totalmente deserta! Già allora mi permisi di suggerire una possibile soluzione: perché non concedere l'accesso ai tesori della Biblioteca su prenotazione, a uno o due studiosi per volta? Una simile iniziativa (in attesa che si definisca una volta per tutte il ruolo delle Biblioteche dei Conservatori) eviterebbe, almeno, quelle «brutte figure» cui accenna Sandro Cappelletto nel suo commento alla lettera del 24 u.s. Roberto Iovino, Genova docente di storia della musica al Conservatorio «N Paganini» Eros Ramazzotti ha fatto bene Di fronte alla giusta reazione di Ramazzotti che ha sospeso il concerto, La Stampa ha dedicato una pagina al fatto, peraltro deprecabile, che il cantante se la sia presa con i tifosi del Toro. Mi sembra che invece andasse sottolineato che Ramazzotti, forse per la prima volta in Italia, abbia avuto il coraggio di attuare l'unico provvedimento valido di fronte all'imbecillità e al degrado della popolazione italiana che non trova di meglio che andare ai concerti e tirare di tutto sopra il palco. Pensate se lo stesso comportamento fosse attuato di fronte alle manifestazioni consuete dei deficienti che vanno a funestare gli eventi sportivi (ultimi casi Perugia-Torino e poi lo spareggio che ha coinvolto le stesse squadre). Se l'arbitro dopo la pioggia di seggiolini e quant'altro che ha caratterizzato il pre-partita avesse deciso di sospendere l'incontro e se tali provvedimenti venissero attuati sempre e con rigore a ogni occasione come si comporte¬ rebbe la gente nei confronti di questi incivili che rovinano il divertimento a tutti? Come sarebbe una nazione senza concerti e manifestazioni sportive? Credo che tutti acquisiremmo in fretta una coscienza civile maggiore e che questi episodi sarebbero eliminati nel giro di poco tempo. Intanto basterebbe che le forze dell'ordine, invece che guardare le partite come abitualmente fanno, stessero girate verso gli spalti e appena individuato il teppista lo prelevassero immediatamente. Lettera firmata gscoach@tin.it Corso di musica al liceo di Cuneo Facendo riferimento alle lettere pubblicate nella vostra rubrica (firmate da Alessandra Maggiora e Giulio Lunardi), in cui si lamenta la mancanza di un corso di musica nei Licei italiani, mi preme informare che, a partire dall'anno scolastico 1998/99, presso il Liceo artistico statale «Ego Bianchi» di Cuneo sarà attivata una sperimentazione ad indirizzo musicale. L'Ispettorato Istruzione Artistica del Ministero P.I. ha autorizzato nel mese di maggio l'attuazione del progetto «Mozart» che affianca alle materie dell'area di base, comuni a tutti i Licei, discipline dell'ambito musicale, quali: storia della musica, strumento, canto corale, teoria e cultura musicale, ecc. La segretaria del Liceo artistico di Cuneo è disponibile a fornire chiarimenti a chi fosse interessato. Clara Gabriele Cuneo vicepreside Liceo Artistico Un governo mondiale per salvare l'ambiente Rassicuratevi: la radioattività rilevata di recente sulle Alpi era dovuta a una «fuga» in una fonderia di Algesiras. Si dovrà dunque incapsulare quella fonderia entro un enorme sarcofago, e fra 12 anni vedremo ancora bambini di Algesiras ospitati da famiglie italiane per ridurre i rischi di leucemia? No certo: i tassi sono molto inferiori ai minimi di pericolosità. Però erano superiori quelli rilevati all'inizio della vicenda: causati forse da altre fonti, forse da Cernobil? Cernobil non c'entra, acqua passata... Tutto ciò fa temere una sopravvivenza dei fantasmi della guerra fredda, gli stessi che a suo tempo minimizzarono Cernobil (gravissima e tuttora irrisolta eruzione radioattiva coin- volgente l'intero pianeta) e contrapposero al terremoto del Friuli un presunto primato antisismico della Cina di Mao (colpita poco tempo dopo da ben più grave sirma, forse con centinaia di migliaia di vittime). Ma se l'ideologia continua a prevalere, inevitabilmente finiremo tutti come il Titanic. Solo depoliticizzando la difesa si intravedono residue speranze di salvezza. Perché non delegare tutte le competenze in materia e tutti i fondi disponibili a un sovrastante governo europeo e mondiale dell'emergenza ambientale: autonomo e svincolato dai partiti e dai governi nazionali, dotato di tutte le necessarie specializzazioni scientifiche e tecniche? Evidenti i vantaggi e anche le economie di scala se per questo terremoto o quella alluvione (esempi) venissero mobilitati, non più episodicamente e improvvisamente locali difese civili e volontari, ma secondo programmi e tempestivi automatismi universali il ministero «Terremoti» o quello «Alluvioni». Renzo Molinai'i Albissola Marina Il presidente Mancino e la Costituzione Nell'intervista al presidente del Senato, Nicola Mancino, pubblicata ieri, un refuso ha alterato il senso di una frase. Ecco il testo esatto: «La Costituzione riconosce ai presidenti delle Camere il potere di esprimersi sulla governabilità delle Assemblee». Le lettere %<vanno,nv.ate:1 f a: Jr* /LA STAMPA Via Marenco 32, 10126 TORINO^ fax 011 - 6568924 e-mail lettere@lastampo.it