Piazza Affari entra in Europa

Piazza Affari entra in Europa Una giornata storica. Gli operatori fanno i conti con le tasse di Vìsco Piazza Affari entra in Europa Partono capitalgains e obbligo Opa MILANO. Cambiano le tasse, cambiano le regole. Quella di oggi è davvero una giornata storica per Piazza Affari, alle prese con riforme attese (o temute) da anni, ma destinate comunque ad avvicinare la piazza finanziaria italiana ai comportamenti degli altri grandi mercati occidentali. Eppure, alla vigilia, non si respirava aria di grandi ribaltoni nella City milanese, salvo una voce in arrivo dalla Germania che dà per prossimo l'ingresso della Dresdner Bank nell'Albertini Sim, il salotto buono della finanza privata milanese, già oggi partecipato dalla Société Generale: scambi relativamente modesti («solo» 2638 miliardi, poco per i ritmi a cui ci ha abituato la piazza milanese), indice in discesa (Mibtel -0,58%), un solo spunto di rilievo, quello della Banca di Roma balzata d'un colpo solo a quota 3700 lire, con un incredibile salto del 6,23%. Perché tanta cautela? La responsabilità, in parte, può essere attribuita alle tensioni e agli arbitraggi, soprattutto dall'estero, legati al nuovo sistema di tassazione delle plusvalenze. «Da oggi - si limita a dichiarare il responsabile operativo di una Sim - almeno avremo di fronte un quadro operativo più chiaro». Inutile ricordare i capisaldi della riforma Visco. D'ora in poi, chi inizia ad investire ha di fronte a sé tre scelte possibili: la dichiarazione in cui far da sé scelte, calcoli e pagamenti; il risparmio amministrato presso una banca o una Sim, dove l'investitore fa le scelte e poi tocca all'intermediario calcolare le imposte e pagare per conto del cliente; infine, il risparmio gestito ;n cui il contribuente delega scelte, calcoli e pagamenti al gestore. Sarà proprio il rispannio gestito, almeno secondo le previsioni, il grande favorito dalla riforma con effetti collaterali benefici per il mercato: una Borsa in mano ai gestori, è il commento generale, dovrebbe essere meno volatile e ballerina di un mercato dominato dal parco buoi. L'altra conseguenza, anche questa a favore dei gestori professionisti, più immediata dei «capital gains» dovrebbe riguardare la detrazione delle minusvalenze. Fino a ieri, tanto per fare un esempio, chi comprava a 100 e rivendeva a 103 era chiamato a pagar le tasse sulle 3 lire di guadagno. Lo stesso accadrà da oggi, ma con un'importante differenza: se, in parallelo, un risparmiatore comprerà a 100 e rivenderà a 97 (rimettendoci, insomma, 3 lire), il Fisco gli riconoscerà il credito d'imposta e la possibilità di compensare guadagni e perdite. Una novità non da poco, di cui sapranno far tesoro soprattutto i gestori dei fondi obbligazionari, i meglio piazzati per sfruttare sul piano fiscale le opportunità di un ricco giardinetto titoli, azionari e obbligazionari. Ma non solo le tasse tengono banco oggi in Piazza Affari. Da oggi viene introdotto l'obbligo di Opa totalitaria (sull'assieme di azioni sul mercato) quando uno scalatore supera il 30% del capitale di una società quotata; sarà possibile raccogliere deleghe di voto per pesare di più nelle assemblee societarie; nuovi poteri sono attribuiti alle minoranze azionarie che potranno anche promuovere azioni di responsabilità verso gli amministratori; viene, per giunta, attuata una separazione di compiti tra i collegi sindacali e le società di revisione cui verranno affidati per intero i controlli contabili sulle società quotate. Un pacchetto di novità rivoluzionarie, insomma, che l'Aiaf, l'associazione degli analisti finan¬ ziari, sottoscrive appieno (salvo alcune modifiche «marginali» sull'Opa) sia nel merito che nel metodo. Al direttore generale del Tesoro Mario Draghi spetta il merito di aver condotto in porto una riforma complessa, la prima tappa della strada per la «corporate governance» all'italiana che, come insegnano le vicissitudini della Telecom, è ancora tutta da definire. Ma i passi in avanti sono notevoli. Viene, tra l'altro, chiarita la distinzione tra le varie forme di vigilanza, Consob e Banca d'Italia, e istituita una figura nuova d'intermediario, abilitato alla gestione individuale e collettiva del risparmio, anticipando le prossime direttive di Bruxelles. E questo, forse, è la prima volta che capita... Ugo Bertone Scambi molto modesti alla vigilia della rivoluzione Le Sim esultano «Finalmente avremo un quadro più chiaro» COSI* LE NUOVE TASSE INTERESSI E DIVIDENDI PLUSVALENZE REGIME cambi ■WilifjigHlltwA-il K<iiO."l»i^«/aa OPERAZIONI IN VALUTA *5i<s* ""'v (CONTANTISOTTO 1 100 MIUONI) : esente | esente §| OPERAZIONI IN VALUTA (CONTANTISOPRA 1)00 MIUONI) M esente | 12,5 OPERAZIONI IN VALUTA (A TERM1NE) ~" 12,5 12,5 reddito fisso BTP 12,5 12,5 I.;-;:, esente 12,5 ? OCT "~ " 12,5 |2,5 h esente 12,5 i GTE 12,5 12,5 esente 12,5 CTO 12.5 12,5 esente if 12,5 80T vi 12.5 12.5 esente 12.5 BOC ' ' 12.5 12,5 esente 12,5 I QBBU<^]QNToCTREI I6MESI " 12.5 i2~s "k esente ~ 12.51 OBBLIGAZiONI SOTTO 1 18 MESI 27,0 27,0 esente 12,5 CERTtFlCATI Dl DEPOSITO 27.0 27,0 ii esente 12,5 mercato azionario SMnansion., AZIONIQUOTATE 12,5 12,5 iimpoZ 12,5 PRODOTTIOERIVATI (FUTURE E OPZIONI) 12,5 risparmio gestito Potrim do FONDI COMUNI E SICAVITAUANE . |i _ _ jft$qfe&£_i .12,5.. 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Persone citate: Albertini, Mario Draghi, Ugo Bertone, Visco

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Germania, Milano, Term1ne