Telecom sotto tiro, sigile tariffe è già guerra di Luigi Grassia

Telecom sotto tiro, sigile tariffe è già guerra TELEFONIA Unisource non rileva l'l,2% prenotato, guai per il Tesoro. Si farà la cablatura in 4 grandi centri Telecom sotto tiro, sigile tariffe è già guerra Oggi partono Albacom elnfostrada, ieri la licenza a Wind ROMA. Telecom Italia è pressata su più fronti: Albacom la sfida annunciando che scende in campo nella telefonia fissa con supersconti-choc; Infostrada fa partire i nuovi servizi di telefonia vocale «Invoce»; Wind ottiene (il ministero delle Comunicazioni l'ha firmata ieri) la licenza per lanciarsi nei telefonini; e ieri, ancora, per l'ex monopolista è scaduto l'accordo strategico che prevedeva da parte di Unisource l'acquisto dell'1,2 per cento di Telecom, senza che il consorzio europeo decidesse di non rilevare quella quota di capitale. Almeno per ora. A norma di contratte, non avendo esercitato l'opzione sul! 1,2% a suo tempo prenotato, Unisource da oggi dovrebbe lasciare il proprio posto nel consiglio di amministrazione, occupato da Paul Smiths; invece il Tesoro, proprietario di quella quota azionaria, ha deciso di confermare la fiducia a Smiths. Il Tesoro ha ora il problema di trovare a chi vendere le quote Telecom che ha ancora in mano: oltre a quella destinata a Unisource, l'I,2% che sarebbe dovuto andare a At&t e la quota di bonus share pari al 2,9%, per un totale del 5,3 per cento. Ieri Giovanni Venturi, amministratore delegato di Albacom (consorzio di Eni, British Telecom, Mediaset e Bnl), ha annunciato che la sua società entra da oggi nella telefonia fissa (solo business, mentre per quella residenziale il lancio è rinviato all'anno prossimo) offrendo alle aziende su tutto il territorio nazionale tariffe «inferiori fino al 40% per le chiamate interurbane, e addirittura fino al 51% per quelle internazionali» rispetto a quelle praticate attualmente dall'ex monopolista Telecom. Albacom, ha aggiunto Venturi, conta di arrivare all'utile, una decina di miliardi, già dall'esercizio '99 (chiusura 31 marzo 2000) con un fatturato di 650 miliardi che dovrebbero diventare quasi 900 nel Duemila. Tra i principali clienti di Albacom, che sono già più di duemila e che - secondo Venturi - «stanno crescendo a un ritmo vertiginoso, oltre duecento al mese», anche la Zanussi di Pordenone. «Siamo riusciti a sfilare a Telecom Italia commentano soddisfatti al quartier generale del nuovo operatore telefonico - l'azienda che per tanti anni è stata guidata da Rossignolo. E questo è senz'altro di buon auspicio». Il contratto con la Zanussi prevede circa 5 miliardi per i servizi in voce e un miliardo per la gestione dei dati. Albacom mette in campo investimenti previsti in 2000 miliardi entro il 2006, con l'obiettivo strategico di «acquisire il 15 per cento del totale del traffico telefonico entro il 2002». Venturi vede anche, in un prossimo futuro, «importanti convergenze con la telefonia mobile» e immagina un intervento diretto della società nel settore. Ma per un quarto gestore della telefonia mobile c'è ancora spazio? «Se si lanciasse un bando entro gennaio-febbraio del prossimo anno, prima che gli altri operatori prendano il via definitivo, la gara - ha commentato l'amministratore delegato - sarebbe interessante e susciterebbe di certo l'attenzione di molti operatori». Sempre oggi Infostrada, la compagnia telefonica che fa capo alla joint venture Oliman (OlivettiMannesmann), fa partire «Invoce», la nuova offerta di servizi di telefonia vocale nazionali e internazionali proposti a imprese, professionisti, lavoratori autonomi. Già oggi, spiega Infostrada, sono 4000 le aziende collegate alla rete e «il loro numero cresce a un tasso superiore al 20 per cento al mese». Infostrada prevede di espandersi (entro l'anno) alle clientela residenziale. In una giornata densissima di novità per le tic, ieri alla sua pri- ma audizione davanti all'Autorità per le comunicazioni l'amministratore delegato di Omnitel, Silvio Scaglia, ha chiesto «un intervento rapido affinché avvenga una rapida assegnazione paritaria delle frequenze», un principio voluto dall'Ue ma che «in Italia rischia di venire dimenticato». Finché non verrà appbcata la direttiva europea 372 del 1987, ha lamentato, «non è chiaro come Omnitel possa pianificare ingenti investimenti senza sapere su quanti Mhz potrà contare e quando». Infine, a margine della stessa audizione all'Authority, il direttore generale di Telecom Massimo Sarmi ha reso noto che la società completerà il programma di cablatura (l'ex piano Socrate) nelle quattro grandi aree urbane di Roma, Milano, Napoli e Torino, mentre punterà sulla tecnologia Adsl e sui satellite nel resto del Paese. Luigi Grassia Silvio Scaglia amministratore delegato della Omnitel In basso Gian Mario Rossignolo presidente Telecom

Persone citate: Gian Mario Rossignolo, Giovanni Venturi, Massimo Sarmi, Paul Smiths, Rossignolo, Silvio Scaglia, Socrate, Venturi

Luoghi citati: At&t, Italia, Milano, Napoli, Pordenone, Roma, Torino