« Vietato parlare delle donne prete »
« Vietato parlare delle donne prete » Giovanni Paolo II ha chiesto giuramento di fedeltà su questo spinoso tema « Vietato parlare delle donne prete » Voltola del Papa a teologi, vescovi e sacerdoti CITTA' DEL VATICANO. Giro di vite vaticano nell'ambito di temi controversi, o che si possono prestare a discussione all'interno della Chiesa, quale il sacerdozio femminile o il celibato ecclesiastico per i sacerdoti di rito latino. Giovanni Paolo II ha emanato un «motu proprio», dal titolo «Ad tuendam fidem», grazie al quale vengono formalizzate, e inserite nel Codice di Diritto Canonico vale a dire la legge fondamentale della Chiesa cattolica, sia occidentale che orientale - alcune formule a suo tempo discusse. Il «motu proprio» è stato reso noto con una lettera apostolica ieri. Nel codice sono state inserite le professioni di fede, e 0 giuramento di fedeltà richiesti dal 1989 ai teologi e comunque alle persone che esercitano un ministero ecclesiastico di insegnamento; per esempio i professori nelle università e negli istituti religiosi. Professione di fede e giuramento di fedeltà, secondo il Codice di Diritto Canoni- co, sono obbligatori per vescovi, cardinali, amministratori apostolici, parroci, rettori, insegnanti di filosofia e teologia nei seminari, rettori e docenti di discipline inerenti fede e costumi nelle università ecclesiastiche, e superiori di istituti religiosi. Già a suo tempo quest'obbligo fu interpretato come una chiusura degli spazi di ricerca e di dibattito all'interno della Chiesa. Le professioni - che nell'89 suscitarono una certa reazione tra molti teologi cattolici - sono relati- ve a una particolare categoria di «verità»; e cioè le «verità» che riguardano la fede e i costumi, e sono «proposte dalla Chiesa in modo definitivo». Sono «verità» non formalmente rivelate, ma richiedono egualmente - secondo la legge dell'89, e ancora più adesso con l'inserimento nel Codice di Diritto Canonico - un assenso «fermo e definitivo» da parte dei fedeli. L'inserimento nel codice formalizza e solennizza le formule, e fa scattare la sanzione canonica nel caso che non vengano rispettate. Una nota della «Congregazione per la Dottrina della Fede», allegata alla lettera apostolica, riporta alcuni esempi di «verità» sulle quali d'ora in poi non è più legittimo esercitare dubbi o dissenso senza correre il rischio di cadere sotto i fulmini della legge ecclesiastica. Fra gli esempi figurano la dottrina sull'ordinazione sacerdotale riservata solo agli uomini e quella sulla illiceità dell'eutanasia. Due punti estremamente lontani fra di loro; l'uno riguarda un elemento di tradizione ecclesiastica, ed eventualmente di disciplina ministeriale; l'altro tocca il problema della vita, e della sua difesa. Altre questioni riguardanti «la fede e i costumi» addotte ad esempio dalla Congregazione per la Dottrina della Fede riguardano la illiceità della prostituzione e della fornicazione. E infine sono da ritenersi «definitive», perché connesse con la rivelazione non per motivi teologici ma per necessità storica, la canonizzazione dei santi e la dichiarazione di Leone XIII sulla invalidità delle ordinazioni anglicane. Come si vede il campo d'azione del «motu proprio» è amplissimo, e spazia da punti di puro sviluppo storico della Chiesa a questioni che traggono la loro radice nel Decalogo e nel Nuovo Tetsamento. Ma perché proprio adesso quest'iniziativa? Il Papa, e la Congregazione per la Dottrina della Fede parlano di «impellente necessità di prevenire e confutare opinioni di teologi insorgenti contro tale categoria di verità». Predicazione e insegnamento non rigidamente allineati saranno molto più difficili. I commenti delle altre Chiese non sono positivi. «Si capisce che un testo del genere - dice Eugenio Bernardini, direttore della rivista dei protestanti italiani "Riforma" - è un impedimento al dialogo ecumenico, e non solo con i protestanti, ma anche con gli anglicani». Marco Tosarti L'obbligo riguarda anche i docenti in istituti religiosi I protestanti: ostacolo all'ecumenismo Giovanni Paolo II ha ribadito il no della Chiesa cattolica alle donne-prete e all'eutanasia
Persone citate: Eugenio Bernardini, Giovanni Paolo Ii, Leone Xiii
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano
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