«lo e Cesare/ ornici ossidili»
«lo e Cesare/ ornici ossidili» Ha ricostruito la storia con l'ex ministro, confermando la sorella «lo e Cesare/ ornici ossidili» / verbali di Carla Ariosto su Previti MILANO. «Conosco Cesare Previti, se non ricordo male, dal 1985: mi è stato presentato da Giorgio Casoli. Tra me e Cesare Previti è nata un'amicizia sfociata poi in una frequentazione assidua...». E' un verbale che sembra allegato quasi per caso agli atti della monumentale richiesta di rinvio a giudizio per Cesare Previti e Silvio Berlusconi accusati di corruzione di alcuni giudici della capitale e di cui l'altro ieri si è svolta la prima udienza preliminare. Sei paginette in tutto dove si racconta la storia di mi'amicizia tra un uomo e una donna vissuta intensamente e terminata nel 1989. Apparentemente niente di speciale. Se non fosse che a parlare è Carla Ariosto, sorella della più famosa Stefania, la teste «omega» che con le sue dichiarazioni ha fatto partire le indagini che hanno messo nei guai l'ex ministro della Difesa di Forza Italia. E deve essere costato fatica a Carla, ex dipendente dell'Alitalia, rimasta finora in ombra nelle vicende giudiziarie della sorella, recarsi ili procura la sera del 16 dicembre scorso per confermare che i racconti di Stefania circa le sue frequentazione con l'onorevole Preyiti, non erano campati per aria. Spiega infatti Carla Ariosto che con Pre- viti «siamo andati spesso a cena fuori a Roma, ho avuto modo d'incontrarlo all'inaugurazione del negozio di mia sorella sito a Milano; all'inaugurazione di un campo da golf sito nelle vicinanze di Milano, dove si trovava anche un castello... c'era anche mia sorella Stefania». E ancora, che fu proprio lei, in quanto dipendente Alitalia, a confermare «alcuni voli su richiesta di Previti» per il famoso viaggio a New York cui parteciparono alcuni magistrati poi inquisiti, per festeggiare Bettino Craxi uomo dell'anno 1988. «Inoltre - prosegue la donna - una volta Cesare Previti mi chiese di accompagnarlo in un viaggio all'estero, a Ginevra, ci siamo andati con l'aereo dell'Alitalia, partendo da Roma e giungendo a Ginevra, approfittando di una promozione che l'Alitalia stava facendo in quel periodo. Allora lavoravo proprio per l'Alitalia, settore commerciale. A Ginevra abbiamo preso alloggio all'Hotel De La Paix, due camere separate ma attigue... Il conto è stato pagato da Cesare Previti». ìl viaggio, racconta Carla Ariosto, si verificò «più probabilmente nell'89», ma non ricorda se in primavera o in settembre. «Dall'aeroporto abbiamo preso il taxi, ci sia¬ mo fermati circa a metà strada perché Previti doveva fare una commissione e mi aveva chiesto di aspettarlo in taxi. Poi lui è tornato e siamo ripartiti. Ho seguito con lo sguardo Previti quando andava a fare la sua commissione. Ricordo che c'era una gradinata dalla quale si accedeva, in uno stabile antico, ad una banca. Previti si è fermato in quella banca circa un quarto d'ora. Aveva con sé, sia entrando che uscendo dalla banca, sempre se non ricordo male dato il tempo trascorso, una valigia 24 ore». La sorella della teste «omega» rivela anche che Previti all'epoca disponeva di un mini appartamento che condivideva con una sua amica avvocato «in una zona che potrebbe essere a uno svincolo che porta in corso Francia» a Roma. A cena, chiedono i pm Ilda Boccassini e Gherardo Colombo, andavate soli? «Tranne le due volte in cui c'erano mia sorella e Giorgio Casoli (ex senatore psi, ndr) eravamo sempre da soli». Sua sorella, chiedono ancora i pm, le ha mai riferito se frequentava o meno la casa di Previti? «Sì, Stefania mi ha riferito di questo fatto e so che conosceva anche la moglie di Previti, contrariamente a me». [r. m.] «Lavoravo all'Alitalia: prenotai su sua richiesta alcuni voli a New York con magistrati per festeggiare Craxi» Stefania Ariosto
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