«Vengo dia leader, il primo in 20 anni»

«Vengo dia leader, il primo in 20 anni» Il presidente del Consiglio vedrà oggi Khatami: «Rappresento l'Italia, ma i miei colleghi europei sono consapevoli dell'importanza di questa missione» «Vengo dia leader, il primo in 20 anni» Prodi a Teheran, la moglie sbarca dall'aereo in chador TEHERAN DAL NOSTRO INVIATO Romano Prodi è arrivato in Iran con l'intenzione di contribuire al lento avvicinamento fra Repubblica Islamica e Occidente. «Questo viaggio è importante non solo per noi ma per tutti i Paesi dell'Unione Europea - ha detto al suo arrivo - è la prima volta da vent'anni che un premier europeo arriva qui». La missione è il frutto di una scrupolosa opera di mediazione dietro le quinte che Prodi non nega: «Ho atteso a lungo questo viaggio, l'ho diligentemente preparato. Rappresento l'Italia ma i miei' colleghi europei sono consapevoli dell'importanza di questa missione». «Andiamo a Teheran in pieno accordo con gli alleati, europei e non, per far sapere ai nostri interlocutori che le aperture in corso pagano», aggiunge il portavoce di Palazzo Chigi Ricardo Franco Levi, assicurando che «anche gli iraniani sanno bene che questo viaggio è frutto di un'idea con i partner, con i quali valuteremo i risultati». Insomma nella missione di Prodi a Teheran «non ci sono zone grigie»: sia Washington che i partner europei ne sono al corrente. A tre mesi di distanza dall'arrivo del ministro degli Esteri Lamberto Dini, l'Italia si ripropone come Paese-ponte dell'Occidente per scrutare i cambiamenti in corso nella Repubblica Islamica, teatro di un duello senza esclusione di colpi fra i riformisti del presidente Khatami e i seguaci della guida spirituale Ali Khamenei. «Vogliamo capire cosa sta accadendo - sottolinea il portavoce di Palazzo Chigi - senza giocare sulle divisioni interne in Iran ma per rafforzare chi ha scommesso puntando sull'apertura all'Occidente». «L'Iran può giocare un ruolo grandissimo in quest'area e nel mondo - spiega Prodi - e sono convinto che il futuro sarà tanto migliore quanto eviteremo lo scontro fra civilità antiche che invece devono collaborare». Il viaggio sarebbe dovuto durare fino a giovedì ma - secondo fonti italiane - le turbolenze politiche a Montecitorio hanno imposto un ritorno anticipato a questa sera. Prodi è giunto accompagnate, su espressa richiesta degli iraniani, da sua moglie Flavia che ieri sera è scesa dalla scaletta dell'aereo militare italiano con un impeccabile hejab islamico: scarpe scure, palandrana nera con disegni marrone chiaro e foulard grande nero sulla testa che copre per intero le spalle. L'insolito abbigliamento ha però creato qualche difficoltà nei movimenti della first lady. Prodi incontra oggi Khatami ed il vice Habibie. «Fra gli argomenti in agenda vi saranno proliferazione nucleare, lotta al terrorismo e processo di pace in Medio Oriente», preannuncia il consigliere diplomatico Roberto Nigido. Prodi è accompagnato dal ministro del Commercio Estero Augusto Fantozzi e dal segretario generale della Farnesina, Umberto Vattani, sebbene nelle settimane scorse erano rimbalzate da Teheran numerose indiscrezioni sull'arrivo anche di una folta delegazione economica. «No, non ci saranno gli imprenditori - spiega Prodi perché abbiamo voluto mettere l'accento sul carattere politico della missione, ma le trattative economiche seguiranno», (m. mo.]