«Berlusconi è uguale a tutti gli altri»

«Berlusconi è uguale a tutti gli altri» Il presidente della corte d'appello: la decisione spetta alla Cassazione «Berlusconi è uguale a tutti gli altri» 1 giudici di Milano: l'obiettività è garantita .MILANO. Alla dichiarazione di guerra di Silvio Berlusconi contro l'intero palazzo di giustizia milanese («non mi fido più di quei giudici...»), i massimi responsabili della cittadella giudiziaria rispondono senza scomporsi più di tanto. All'accusa del Cavaliere di essere accecati «dall'odio ideologico» o, nel migliore dei casi, di essere «condizionati» dall'azione del pool, il presidente della corte d'appello Vincenzo Serianni ribatte: «Siamo convinti di essere obiettivi e di trattare tutti allo stesso modo». «Sono tre mesi e mezzo che mi trovo a Milano. Non so cosa possa avere in mente Berlusconi, ma posso dire solo che faremo tutto quanto con il massimo distacco. Berlusconi ha deciso di rimettere i processi ad altra sede e ora farà ricorso alla Cassazione. Se la Corte dirà che i giudici milanesi non sono affidabili, sposterà i processi, altrimenti li lascerà dove sono. Noi non pensiamo di non sbagliare mai. Siamo giudici e abbiamo fatto sempre i giudici e siamo sicuri della nostra obiettività». Leggermente più polemico ma stringatissimo è il procuratore generale Umberto Loi: «Siamo servi delle leggi per essere liberi», dice. Poi aggiunge: «Neppure Luigi XIV era "legibus solutus" (sciolto dalle leggi)». Mentre il presidente del tribunale, Vincenzo Lo Turco, dopo aver premesso di non aver mai ricevuto «segnalazioni», aggiunge: «A volte la polemica, che in questo caso mi sembra più politica, va oltre i confini». Silenzio assoluto invece da parte del pool. Un po' per le assenze dovute alle vacanze, un po' per non rinfocolare la polemica: «Non intendo ag¬ giungere altro né polemizzare con un nostro imputato», dice Piercamillo Davigo, dopo aver sottolineato che il giornale italo-americano «America Oggi» ha ammesso di avere sbagliato i tempi dei verbi contenuti nella frase incriminata, facendo apparire i procedimenti penali di Berlusconi antecedenti al 1994 anziché successivi. Nei quartieri generali della difesa invece, si lavora alacremente: «Unitamente al professor Giuseppe De Luca dice l'avvocato Ennio Amodio - stiamo mettendo a punto le iniziative tese a recuperare la serenità di giudizio». Che tipo d'iniziative? «Si tratta - risponde il professor Amodio - di un lavoro molto articolato che comporta indagini su tutto il fronte dei processi milanesi. Siamo davanti a una situazione senza precedenti perché dal 1994 ad oggi si contano decine di episodi da cui emergono segni di pressioni ideologiche da parte dei componenti del pool. Passeremo poi a formalizzare le iniziative nelle sedi competenti». Il legale ha poi confermato che Berlusconi presenterà una querela per diffamazione in relazione a quanto dichiarato dai pm Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo al giornale italoamericano. [r. m.] Silvio Berlusconi

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