IL PAESE IN CITTA'
IL PAESE IN CITTA' IL PAESE IN CITTA' Liscio: sulle piste aria d'altri tempi SI mormora che, se le classifiche discografiche riflettessero le vendite di tutti i generi musicali, Raoul Casadei ne sarebbe il dominatore incontrastato. Del resto, che il liscio raccolga orde di proseliti è dimostrato non solo dal numero di trasmissioni tivù dedicate alle gare di ballo, ma anche dalle iniziative che Torino lancia nella bella stagione: non c'è quartiere che, per la rassegna «Giorni d'estate», non abbia una pista per gli appassionati di valzer e mazurca. Una di queste piste è nel giardino di via Piava 66: non è che un punto di incontro fra i tanti che la Circoscrizione 10 ha riservato agli intrattenimenti estivi, ma noi ci andiamo venerdì 19 per assistere alla prima gara di ballo Uscio della stagione. Il primo impatto è quasi spiazzante: ci aspettavamo il classico palco circolare sotto un tendone, e invece il giardino dispone già di una pista - da pattinaggio, in realtà, ma può benissimo fungere da pista per le danze; bastano alcune sedie lungo il perimetro e l'orchestra in un angolo. Già, l'orchestra Gribaudo: immaginavamo una decina di musicisti in abito di gala? Errore: più che di un'orchestra si tratta di un duo, un polistrumentista e una cantante vestiti in modo ordinario. Che i luoghi comuni sul ballo Uscio abbiano fatto il loro tempo? Osserviamo il pubblico: ci sono le signore in ciabatte che, con un golfino buttato sulle spaUe, chiacchierano in dialetto e si spalmano di autan; c'è un tizio imbrillantinato che si aggira con lo sguardo voglioso; c'è una ragazzina annoiata che spera nell'arrivo di qualche coetaneo, e, tra le coppie che ballano, ce n'è una formata da due donne. Pochissimi i giovani: quattro adolescenti - le femmine che si buttano in pista e i maschi che le aspettano senza neanche provare a ballare - e alcune famigliole che sembrano capitate qua per caso, durante la pas- seggiata serale con il bambino in carrozzina. E forse è così, forse il Uscio non è che una scusa per ritrovarsi con gU amici del quartiere: infatti tutti si conoscono, tutti si salutano e, aUa fine della gara di ballo, tutti festeggiano la coppia vincitrice, famosa neUa circoscrizione per la sua bravura. Insomma, l'atmosfera è la stessa delle feste di paese: queUe che la Pro loco organizza per celebrare il santo patrono e che inderogabilmente prevedono una processione, una cena sotto le stelle e, appunto, una serata danzante. Un'atmosfera nostalgica, in qualche modo, che non attira le generazioni nate in città e cresciute con la musica rock: e anche noi andiamo via, alla ricerca di beveraggi - visto che qui non c'è un punto di ristoro e nemmeno un bar, nemmeno un tavolo che offra vino rosso nei bicchieri di plastica. Alessandra Montrucchio
Persone citate: Alessandra Montrucchio, Gribaudo, Raoul Casadei
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