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IL FESTIVAL DELLE TESTE LUCIDISSIME MA CHI E'PAPERINO? IL FESTIVAL DELLE TESTE LUCIDISSIME CI risiamo: è già la quinta edizione, e ancora non si capisce il perché del titolo. Ad Ovest di che? Il Paperino dei Giancattivi è un paesino toscano, dunque fuori strada. Il paperastro di Disney è l'eroe sfigato dell'Occidente, quindi potrebbe essere in linea. Ma quanto a sfìga, Torino non è ad Ovest di nessuno, è proprio l'epicentro. Infine c'è un terribile sospetto, paventato anche dall'interessato: Paperino sarebbe proprio lui, il gran tessitore dei giorni d'estate, l'assessore Perone. A tal punto che avrebbe imposto spettacoli anche a Torino per poter cambiare il nome alla manifestazione e levarsi finalmente quel ridicolo soprannome. Fossi al suo posto non mi illuderei: i nomignoli sono come le zecche, persistono a dispetto degli sforzi per togliersele di dosso. E poi l'assessore ha il capello rado e ammaliatore, come molti dei miei colleghi di scena quest'anno: Bisio, il pelato multimediale. Nosei, il cantatore calvo. Hendel, che a metà spettacolo ha la testa sudata e luccicante come una melanzana. Giobbe, che sta spargendo gli ultimi capelli in giro per l'Africa. Cirio, lo sponsor, è immanente. Non ha neanche bisogno di comparire sui manifesti: l'accordo, nero come la pece, l'ha fatto il ragionier Meneghetti, il mio compagno di tivù Bertolino. E poi, tra gli altri, Bebo Storti, per esempio: sono contenta che ci sia anche lui, mi mancava proprio l'eterno fidanzato di minchia Sabbri. Noi comici siamo come il circo Barnum, costretti a tappe forzate durante l'estate. Ad Ovest di Paperino è la nostra sosta più ambita: ci siamo sempre tutti. Da quest'anno ci sono anche gli stranieri a dividere con noi applausi e zanzare. Voglio vederli, i Comediants di Barcellona, a lottare contro gli elicotteri da combattimento nelle notti di Collegno. Io, la bella di notte e racchia di giorno, chiuderò l'ambaradan e dall'alto del mio metro e venti saluterò il pubblico torinese ormai provato da tutta la manifestazione e in procinto di partire per le ferie. Ma Lolita promette: «Dai, bastardi, vi farò provare una tempesta ormonale in un bicchier d'acqua». Luciana Littizzetto