Stazione spaziale,, rinvio a novembre di Antonio Lo Campo

Stazione spaziale,, rinvio a novembre Stazione spaziale,, rinvio a novembre Slittano iprimi lanci ma l'Italia è puntuale FORSE i ritardi sono finiti. Qualche giorno fa la Nasa ha comunicato i tempi e i particolari del nuovo programma dei lanci per la costruzione in orbita della Stazione spaziale internazionale (Iss), la più importante impresa astronautica dai tempi dell'Apollo. I numerosi rinvìi già accumulati sono dovuti ad alcune difficoltà nel mettere d'accordo Stati Uniti, Russia, Giappone, Canada e i 14 Paesi dell'Agenzia spaziale europea, e ultimamente soprattutto ai gravi problemi economici che affliggono Mosca. I russi sono in piena crisi, e i fondi per lo spazio scarseggiano da tempo. Per avviare l'assem¬ blaggio della più grande infrastruttura orbitante mai realizzata (spazio interno per 7 persone pari a quello di due Jumbo 747, 75 metri di lunghezza, 100 di larghezza, 40 di altezza, peso 460 tonnellate) è necessario lanciare un modulo di servizio che contiene serbatoi di combustibile e sistemi per il fissaggio dei primi elementi americani (il Nodo 1, adattatori pressurizzati e parte di un traliccio portante). Ora il lancio di questo modulo russo, secondo il nuovo programma, è fissato per metà novembre, e la navetta «Endeavour» con i primi elementi partirà da Cape Canaveral il 3 dicembre. Saranno i pri¬ mi due lanci di una serie molto lunga (almeno 50, ma se vi saranno problemi se ne dovranno fare di più), tra navette, vettori russi ed europei, che permetteranno di completare la base orbitante in tre fasi, entro il 2003. La scorsa settimana si sono dati appuntamento al Johnson Space Center di Houston, dove c'è la base che segue i voli umani della Nasa, i capi delle agenzie spaziali che partecipano al programma. Ricevuti da Daniel Goldin, amministratore della Nasa, c'erano anche Antonio Rodotà, direttore generale dell'Esa, e Sergio De Julio, presidente dell'Agenzia spaziale italiana. E per l'occasione è stata presentata ufficialmente la nuova «launch schedule» per i lavori in orbita. I ritardi della stazione spaziale stanno condizionando pesantemente anche il programma di voli dello Shuttle. Ormai le quattro navette della flotta sono pronte a dedicarsi esclusivamente ai voli di costruzione in orbita, e dopo l'ultima missione «Discovery», rientrata da poco, non vi saranno lanci Shuttle per quasi cinque mesi, fino al 29 ottobre, data attualmente ancora fissata per il volo che vedrà tra i protagonisti il vecchio eroe dello spazio John Glenn. II modulo di servizio russo, la vera chiave per aprire i lavori in orbita, lascerà presto gli hangar del centro russo «Energhija», per essere collocato in cima al razzo vettore «Proton», e finalmente si darà il via al grande meccano spaziale. Se i ritardi dei russi hanno fatto slittare il programma, procede regolarmente il lavoro italiano. Il 24 luglio verrà inviato a Cape Canaveral, partendo con un cargo dell'Airbus dall'aeroporto di Torino-Caselle, il primo dei moduli logistici, che rappresentano la parte italiana della stazione, insieme a due dei tre «nodi» d'attracco e al modulo Columbus dell'Esa. Il modulo logistico, un mini- modulo largo 5 metri e lungo 7, verrà periodicamente agganciato e staccato dalla stazione, per consentire rifornimenti di materiale vario, come attrezzature scientifiche e viveri. Il primo partirà all'inizio del 2000, seguito due mesi dopo da un secondo modulo. Per queste missioni si sta addestrando anche il nostro unico astronauta in servizio attivo a Houston, Umberto Guidoni. Verrà presto raggiunto da due nuovi astronauti italiani. L'Asi li sta selezionando in questi giorni. Entro un mese ne conosceremo i nomi. Antonio Lo Campo

Persone citate: Antonio Rodotà, Cape, Daniel Goldin, John Glenn, Johnson, Sergio De Julio, Space, Umberto Guidoni

Luoghi citati: Canada, Giappone, Houston, Italia, Mosca, Russia, Stati Uniti, Torino