«Così si aiutano i monopoli» di Flavia Amabile

«Così si aiutano i monopoli» INTERVISTA NEGOZI SOTTO TIRO «Così si aiutano i monopoli» Bilie: e alla fine pagheranno i consumatori AROMA prima vista potrebbe apparire come una decisione tesa a difendere la libertà del mercato, quella dell'Antitrust, di non porre limiti alle vendite sottocosto, dunque di non ostacolare promozioni, sconti e saldi. Guai a parlarne in questi termini a Sergio Bilie, presidente della Confocmmercio. «E' esattamente il contrario. In nome della libertà di mercato si difendono politiche di prezzo che garantiscono e rafforzano posizioni dominanti con effetti distorsivi sul mercato e sui consumi. La regolamentazione delle vendite sottocosto è, invece, una garanzia per i consumatori della trasparenza del mercato. E' la condizione necessaria per assicurare una multicanalità, ovvero la presenza di più canali distributivi, che è vitale per il mercato e i consumatori». Intende dire che dietro promozioni, sconti e saldi si nascondono pratiche poco corrette? «L'Italia sta velocemente cambiando il proprio sistema distributivo. Se cambiano le regole per tutti non si può permettere che qualcuno possa giocare con le carte truccate». Ovvero? «Spesso gli acquisti vengono effettuati presso centrali collocate al di fuori della Comunità Europea, dunque soggette a una disciplina fiscale diversa. Questo reca vantaggio a una platea di distributori piuttosto che ad altri». E' anche però una pratica invalsa in ogni attività imprenditoriale quella di ridurre i propri costi. Chi è più bravo in questa compressione, può praticare prezzi più bassi e risulta poi premiato dal mercato. «Non si tratta di essere più bravi, ma di avere centrali al di fuori del mercato europeo. Non è un problema di abbattimento di costi, ma di globalità del mercato. Praticare il sottocosto significa alterare le condizioni del mercato». E se il mercato fosse già alterato e avesse bisogno, invece, di una riduzione dei prezzi? «Il sottocosto serve per accaparrarsi alcune posizioni di mercato. E' difficile che un imprenditore faccia della beneficenza ai consumatori. O si rifa su altre voci, come la ricerca di benefici fiscali. Oppure differisce nel tempo il guadagno. Dopo due, tre, quattro anni, giungerà, infatti, un momento in cui avrà sbaragliato tutti i suoi avversari con la sua politica dei prezzi e conquistato una posizione dominante sul mercato. A quel punto l'elastico dei guadagni riparte e questo è a svantaggio del consumatore». Eppure i consumatori sostengono il contrario. L'Aduc si augura che la decisione dell'Antitrust sia un primo passo per modificare il mercato al dettaglio che «è una vera e propria giungla in mano a piccoli e grandi potentati» che impongono «prezzi che spesso non corrispondono a leggi di mercato, ma solo a quelle di profitti esosi e truffaldini». «Superato un primo approccio epidermico al problema, i consumatori sono attenti a quello che è il mercato, la sua trasparenza e il potere di acquisto». Dunque, alla fine le vostre posizioni coincidono? «Diciamo che si parte da due punti di vista diversi, in quanto difendiamo interessi diversi, ma è prerogativa di tutti assicurare la trasparenza del mercato e difendere il potere di acquisto dei consumatori». Intende dire, dunque, che si giungerà a un accordo? «Noi continuiamo a ragionare con le associazioni dei consumatori e l'accordo si farà senza dubbio anche con il loro apporto». Flavia Amabile

Persone citate: Sergio Bilie

Luoghi citati: Italia