Massacrate in spiaggia, giallo a Rovigo

Massacrate in spiaggia, giallo a Rovigo Le due donne gestivano un chiosco: caccia a uno straniero che lavorava come aiutante Massacrate in spiaggia, giallo a Rovigo La madre uccisa, la figlia è gravissima ROVIGO. Le due donne erano riverse sul pavimento della camera in un lago di sangue. La più anziana già morta. La più giovane rantolava, la testa fracassata a colpi di spranga. E' la scena che si è trovata davanti P'occhi la cameriera appena a nvata per le pulizie: ha aperto la porta della stanza da letto, adiacente al chiosco che le due donne gestivano sulla spiaggia libera di Rosolina Mare, e si è messa a gridare. Poi sono arrivati i carabinieri di Adria. Un giallo subito risolto, anche se il presunto colpevole è sparito. Ad ammazzare Elisa Marcon, 59 anni, e a ridurre in fin di vita la figlia adottiva Cristina De Carli, di 23, potrebbe essere stato uno sguattero ceko di 20 anni, assunto da una decina di giorni per aiutare a lavare piatti e bicchieri del bar. L'uomo alloggiava in una catapecchia poco distante, in questa zona vicino alla foce del fiume Adige, isolata dal centro abitato, del tutto deserta salvo la domenica, quando arriva la folla dei bagnanti di giornata. Perché il lavapiatti abbia infierito sulle due donne con tanta violenza non è ancora stato possibile stabilire. Sulle prime, si pensava che avesse cercato di arraffare dalla cassa il mucchio di soldi che aveva visto girare per la vendita di bibite e panini nel giorno di punta; e che, una volta scoperto, avesse reagito cercando di tramortire madre e figlia con un bastone, probabilmente di ferro. Ma l'incasso è stato trovato intatto. Il movente per forza di cose è dunque un altro. Una lite per motivi legati al suo lavoro, che risulta essere senza contratto? Oppure molestie alla figlia, immaginando che la madre li abbia sorpresi all'improvviso, nel cuore della notte? Da quello che gli inquirenti hanno potuto ricostruire il delitto dev'essere avvenuto quando ormai era buio, e non c'era più anima viva intorno, forse a tarda ora. Le donne erano semisvestite, come se fossero state a letto. Sulle teste straziate i segni di numerosi colpi, come dei buchi: tanto che si pensa a un punteruolo, ma non si esclude neppure la possibilità che sia stata usata una pistola di piccolo calibro. Sarà l'autopsia a stabilirlo. L'arma usata per colpire non è stata infatti trovata. Quando ha creduto di averle uccise entrambe, il ragazzo è scappato con la loro auto, una vecchia Fiat Argenta, che aveva condotto madre e figlia da Paese di Treviso fino a Rosolina, come ogni anno in alta stagione. Vivevano lì tutta l'estate, per gestire il cosiddetto bar «ai Casoni», e tutti nel paese le co- noscevano: «La madre, una brava persona, molto autoritaria, quasi mascolina. La figlia, una ragazza dolce, diversa dalla madre. Si lamentavano della brutta gente: ne passava tanta. Drogati, soprattutto: alla mattina dovevano fare il giro della spiaggia davanti al chiosco per raccogliere le siringhe». I fornitori trasportavano ogni settimana casse di bevande e insaccati. Il panettiere lasciava ogni giorno il sacchetto del pane per i sandwich. Ieri mattina, alle 10, quel sacchetto era ancora sulla porta e il chiosco chiuso a un'ora troppo avanzata perché alla cameriera non venisse il sospetto di qualcosa di anormale. Ma non si aspettava certo un omicidio. Un delitto che ha come scenario un ambiente di miseria e sventure. Elisa Marcon era rimasta vedova un anno fa: con il marito Arnaldo, morto di cancro, gestiva da sempre quel chiosco a Rosolina. La figlia, una ragazza leggermente ritardata, i coniugi adottata andandola l'avevano adottata andandola a prendere in un orfanotrofio di Verona. Ora la ragazza è ricoverata in coma profondo nel reparto neurochirurgico di Padova. Quanto al giovane ceko, era venuto in Italia per cercare fortuna, con il miraggio di poter migliorare una condizione di povertà assoluta in patria. Ma da derelitto si è trasformato in assassino. Mario Lollo Dietro l'aggressione forse una questione di denaro Ma l'incasso era intatto A sinistra il bar dove è avvenuto il delitto

Persone citate: Cristina De Carli, Elisa Marcon, Mario Lollo

Luoghi citati: Adria, Italia, Padova, Rosolina, Rovigo, Treviso, Verona