Festa a Roma, la Lega fa il «colpo di Stato» di Francesco Grignetti

Festa a Roma, la Lega fa il «colpo di Stato» Era l'unico gruppo presente ieri a Montecitorio: «Che spreco di soldi degli italiani» Festa a Roma, la Lega fa il «colpo di Stato» NON era ferragosto, né era scoppiata la bomba atomica e neppure c'era la Nazionale in tv. Eppure ieri Roma era deserta, svuotata dal caldo torrido e dalla festa per i patroni San Pietro e Paolo. Chiusi i negozi. Chiusi gli uffici. Chiusi i ministeri. Appena qualche grappolo di turisti sudaticci nelle strade. Un solo palazzo era aperto e funzionante a tutta birra: la Camera dei deputati, dove il presidente Violante chiede e pretende teutonica efficienza. Peccato però che i parlamentari in massa si siano ben guardati dal rispondere all'appello. Con la doverosa eccezione che conferma la regola: i leghisti. Ecco, in un'aula pressoché deserta, dove a presiedere i lavori era di turno un ex leghista, Pierluigi Petrini, oggi con l'Ulivo, e dove era regolarmente in calendario il dibattito su una legge di carattere economico, l'on. Alberto Lem¬ bo ha sollevato il problema del vuoto pneumatico che lo circondava: «Che Roma - ha tuonato il parlamentare leghista - sia completamente deserta per la festa dei suoi due patroni, mi sembra alquanto giusto. Ma che si tenga aperta una struttura come quella della Camera dei deputati, con tutte le spese connesse e dove tutti i partiti a ecce dll pzione della Lega erano assenti, è proprio un vergognoso spreco dei soldi dei cittadini». Con il che, dalle parole lievi dell'onorevole verso i santi Pietro e Paolo, si capisce che ia Lega sta facendo la pace con la Chiesa. E anche, con il viatico ai romani, che forse la Padania guarda con minor disprezzo di prima a «Roma ladrona». Quello che la Lega Nord proprio non riesce a digerire, invece, è lo sciupio dei soldi. «Siamo infuriati. Ma anche soddisfatti - ha concluso il sadico Lembo, sottolineando l'assenza totale dei forzitalisti, compreso il relato ti Ati M pre della legge in questione Antonio Marzano - perché siamo gli unici a onorare il nostro ruolo di opposizione». «Oggi è festa a Roma - ha controprotestato Petrini - perché è la ricorrenza del patrono cittadino. Naturalmente questo non può riguardare l'intera nazione, altrimenti dovremmo sospendere i lavori della Camera ogni qualvolta in una città si celebra il relativo patrono. E l'apertura di oggi è stata decisa in conferenza dei capigruppo, appuntamento al quale di solito l'on. Lembo partecipa». Archiviato l'onore della Camera, altro discorso è quello dei deputati. Perché indubbiamente l'argomento è scottante. Aver bigiato l'assemblea tutti assieme, potrebbe lasciar pensare a una forma di protesta collettiva, una congiura degli assenti, o forse una voglia irresistibile di Mondiale di calcio. «E' nella facoltà e nella discrezione dei gruppi se partecipare o no ai lavori parlamentari. Mica li possiamo precettare», ha precisato Petrini. E c'era forse una punta di rammarico tardopadano nelle sue parole. Francesco Grignetti Il deputato della Lega Alberto Lembo

Persone citate: Alberto Lem, Alberto Lembo, Antonio Marzano, Lembo, Petrini, Pierluigi Petrini

Luoghi citati: Roma