«Prodi, non andare a Teheran»
«Prodi, non andare a Teheran» I Mujaheddin: il moderato Khatami è un bluff, le esecuzioni sono centinaia «Prodi, non andare a Teheran» Telegramma-appello della opposizione iraniana BEIRUT. Massoud Rajavi, presidente del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (Cnri, il maggiore gruppo di opposizione politica e armata al regime di Teheran), ha inviato un telegramma al presidente del Consiglio Romano Prodi in cui gli chiede di cancellare la sua iinminente visita «nell'Iran sotto il giogo dei mullah» (leader religiosi). Lo ha reso noto ieri l'ufficio del Cnri di Baghdad con un comunicato trasmesso all'Ansa di Beirut in cui Rajavi sottolinea che «tutti gli investimenti politici ed economici nel regime dei mullah sono destinati a fallire e che fornire aiuti ai criminali governanti dell'Iran nella fase finale del loro regime non solo ferisce i sentimenti del popolo iraniano, ma potrà anche avere effetti deleteri sui futuri rapporti bilaterali». Rajavi ricorda che durante la presidenza di Mohammad Khatami «il regime ha annunciato oltre 220 esecuzioni in pubblico, sette persone sono state lapidate e 27 dissidenti iraniani sono stati uccisi all'estero». Un viaggio a Teheran in tali circostanze - ha concluso Rajavi - per stringere le mani con i mullah al potere è ancor più illegittimo ora di quanto lo sia stato fino a questo momento. Il popolo iraniano potrebbe vedere in questa visita un gesto non amichevole che non potrà dimenticare». Prodi, che ieri era a Corfù, arriverà a Teheran domani sera per la prima visita in Iran di un capo di governo europeo dalla rivoluzione islamica del 1979. La stampa iraniana vede nella prossima visita di Prodi «l'inizio di una nuova stagione nei rapporti tra Unione europea e Iran e tra Tehe- ran e Roma», ma punta soprattutto sui sulle sue ricadute economiche e commerciali. Il giornale governativo «Iran», citando il vice ministro degli esteri Morteza Sarmadi, ricorda che nel 1997 l'Italia è stata il primo partner commerciale europeo dell'Iran e ribadisce che il «dialogo con l'Ue deve essere improntato alla parità e al rispetto dei reciproci interessi». Il quotidiano in lingua inglese «Teheran Times» prevede che la missione di Prodi «spianerà la strada» ad altre visite di dirigenti europei, mentre il conservatore «Farda» (domani) afferma che «l'Italia si avvia a prendere il posto della Germania negli scambi commerciali» con l'Iran. Secondo il giornale «diverse aziende italiane, tra cui l'Italtel, l'Eni ed altre attive nel settore tessile stanno tentando di aggiudicarsi contratti» con l'Iran. [Ansa]
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