«E' vero, il welfare non va è questa l'eredità della dc» di Maria Grazia Bruzzone

«E' vero, il welfare non va è questa l'eredità della dc» «E' vero, il welfare non va è questa l'eredità della dc» Hj L Papa accusa l'Italia di I aver abbandonato a se stesH sa la famiglia. Cosa ne pensa il ministro della Solidarietà Sociale Livia Turco? «Il Papa ha ragione. Nel contesto dei welfare europei, quello italiano è quello più punitivo nei confronti della famiglia. Come il débito pubblico, anche questa è una pesante eredità del passato». Cos'ha l'Italia meno degli altri? «Ha mia buona legge sulla maternità, che peraltro riguarda solo le lavoratrici familiari, e basta. L'assegno al nucleo familiare, che riguardava solo i lavoratori dipendenti, era via via diventato una cosa irrisoria, e le risorse che i lavoratori pagano all'Inps erano state usate per ripianare il debito sulle pensioni». Gli altri Paesi invece? «Francia, Germania, Paesi scandinavi hanno consistenti sgravi fiscali per i figli, e sono un vero aiuto». Eppure il presidente del ppi Bianco ha detto il contrario, che al tempo della de la famiglia era davvero tutelata. «La de ha sempre molto osannato la famiglia ma di concreto ha fatto poco. La denatalità italiana è anche frutto di questa anomalia». E' un tema che preoccupa il Papa. «Preoccupa anche i laici, le famiglie italiane, e le doime, che farebbero molti più figli se fossero aiutate». Il governo cerca di rimediare? «Abbiamo invertito la tendenza, ponendoci il problema di una politica per la famiglia. Con provvedimenti, risorse e, prima di tutto, un indirizzo culturale». In pratica? «Sono stati stanziati 1800 miliardi per aumentare gli assegni al nucleo familiare, che hanno riguardato famiglie con più figli a carico e donne sole con figli, ed è la prima vclta che avviene. Poi sono stati stanziati 1500 miliardi per detrazioni fiscali per figli a carico». Infatti sono già aumentate. C'è altro? «Sono state fatte varie leggi a sostegno dell'infanzia: coi 900 miliardi per questo triennio molti comuni stanno già attivando asili mdo e altre strutture. E c'è la legge per favorire l'acquisto della casa per i giovani, all'esame del Senato». Ma questa legge favorisce le coppie dì fatto... «Noi avevamo previsto che si favorissero le persone che contraggono matrimonio, ma è scoppiato il finimondo. In ogni caso è mia legge importante: l'Italia è il Pae- se in cui i giovani stanno più a lungo coi genitori, senza potersi formare una famiglia». Anche gli alti affitti pesano. «Martedì alla Camera si vota una legge che aiuta le locazioni delle famiglie più deboli. E c'è la legge sui congedi parentali, un provvedimento cardine per le politiche familiari. E queste sono le cose già fatte. Quanto alle famiglie di fatto...». Dica. «Il governo ha discusso molto sui principi alla base della famiglia. C'è una cultura, alla quale appartengo, secondo cui non si può non riconoscere le famiglie di fatto. Abbiamo trovato un punto di mediazione: per quanto riguarda la concezione di famiglia, il governo si attiene alla Costituzione e al diritto di famiglia. E' il Parlamento che deve decidere, in libertà di coscienza, se vuole modificare la legge vigente». E nel concreto? «Il governo fa le politiche sociali. Ma queste non possono discriminare nessuno. Non possono non prendere atto che ci sono vari tipi di famiglie. Non posso non aiutare i bambini delle famiglie basate sul matrimonio, ma non quelle delle famiglie di fatto. Sarebbe una grave discriminazione». Resta la questione, delicatissima, della procreazione assistita, che preoccupa particolarmente Ù Pontefice. «E' una legge di iniziativa parlamentare, sulla quale il governo ha decisio di non prendere posizione: si pronunceranno le coscienze dei parlamentari». Il Papa ribadisce che la Santa sede ha tutto il diritto di intervenire nella sfera dell'ordine temporale. Secondo lei, diessina cattolica, è giusto? «Gli interventi del Papa si pongono sul piano del magistero e vanno accettati tutti. Diversa è l'iniziativa politica più diretta della gerarchia ecclesiastica nei confronti della vita politica italiana». Maria Grazia Bruzzone II ministro Livia Turco

Persone citate: Livia Turco

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia