«Nel Sud l'autogol eli Prodi»

«Nel Sud l'autogol eli Prodi» «Nel Sud l'autogol eli Prodi» Ratizzar è^eromonsi è fatto abbastanza ta chiarezza devo dire che il governo è mancato sulle infrastrtture di base e nella revisione del sistema burocratico-amministrativo che deve rendere conveniente alle aziende investire e impiantarsi al Sud. Questi sono i due grandi limiti dell'azione del governo». Ma se Prodi e i suoi ministri continuano a elenca¬ re tutti i provvedimenti presi negli ultimi mesi a favore del Mezzogiorno. E Ciampi ieri ricordava anche i 115 mila posti creati nel '97. Non deve ammettere che il governo qualcosa sta facendo? «Certo, ma non basta, assolutamente. Lasciamo perdere tutte le inadempienze del patto per il lavoro firmato ad¬ dirittura nel '96. Lasciamo perdere anche questi contratti d'area che stanno diventante strumento di una grande illusione. Restiamo sulle generali e ricordiamo che quando il governo dice che vuol fare le infrastrutture, ebbene non c'è sveltimento delle procedure, i piani di spesa sono previsti su tempi secolari. Basti l'esempio dei lavori per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria. E così il Sud resta azzoppato». Insomma, è lo Stato che fa autogol nel Mezzogiorno? «Posso aggiungere due altri esempi, clamorosi: le telecomunicazioni e l'energia. Cosa bisogna dire di un'azienda pubblica come l'Enel, che considera il Sud non redditi- zio dal punto di vista economico e lesina sugli investimenti per migliorare la rete. Ma la rete elettrica è vecchia di trent'anni e il rischio di guasti è otto volte superiore che al Nord. E in queste condizioni come si può sperare che le imprese settentrionali vadano nel Mezzogiorno a investire? Senza contare, poi, il problema della sicurezza, " I .1 j a e i l della lòtta alla criminalità; che non è debellata, che limita lo sviluppo basandosi sulla miseria». Mi pare che sia altrettanto critico con il governo di Romiti... «Non è il caso di far paragoni, ma devo dire che stiamo assistendo a cose non belle. Guardiamo ad esempio quest'agenzia di sviluppo per il Sud, considerata dal governo una struttura importante. Ebbene, non può diventare materia di mercato, di braccio di ferro politico all'interno del governo e della sua maggioranza parlamentare. Non è un segnale rassicurante, perché non fa emergere la volontà del governo di creare nel Sud una cultura d'impresa e di abolire l'assistenzialismo. Come è vergognoso il modo con cui il governo e la maggioranza trattano il ponte sullo Stretto. Questa è politica levantina, è la legge del non fare. Ma è così che si vuol migliorare il futuro del Mezzogiorno?». Paolo Patruno «Per entrare in Europa siamo stati costretti ad essere virtuosi nei controlli di cassa ma l'errore è che non si è provveduto a progettare il dopo Maastricht» cupazione e disoccupati). Questo passaggio dovrà avvenire attraverso la rottura di meccanismi assistenziali fallimentari come i lavori socialmente utili, e «attraverso la revisione del ruolo e della rappresentanza sindacale». Il segretario della Uil Pietro Larizza ^^^^^S^^^tefe. escluso». *«É&É^'i' [Ansa] Il presidendella Rcs Cesare Ro«Nel Sud l'aRatizzar è^erom Il segretario della Uil Pietro Larizza

Persone citate: Ciampi, Paolo Patruno, Pietro Larizza, Prodi, Romiti

Luoghi citati: Europa, Reggio Calabria, Salerno