«Con le elezioni anticipate l'Ulivo perderebbe 100 seggi»

«Con le elezioni anticipate l'Ulivo perderebbe 100 seggi» «Con le elezioni anticipate l'Ulivo perderebbe 100 seggi» LA SFIDA DI COSSUTTA PTORINO RODI «sveglia», dice Armando Cossutta, presidente di Rifondazione comunista, da Torino, durante il comizio conclusivo della Festainrosso subalpina. E aggiunge: «Occorre una svolta, una politica nuova da parte di questo governo. Così, ne siamo convinti tutti, non si può andare avanti. Anche perché l'accordo è possi bile e noi siamo pronti a sottoscriverlo. Ma, attenzione, senza accordo, o ci sarà un governo appoggiato dalle destre o si andrà a nuove elezioni. Un ricorso alle urne che potrebbe aggravare molto il presente e il futuro del nostro Paese, delle genti del Nord, e soprattutto di quelle del Sud. Perché una consultazione elettorale a breve scadenza, senza accordi a sinistra e fra le forze progressiste che oggi appoggiano l'attuale esecutivo, potrebbe determinare una perdita secca di almeno cento seggi per il centrosinistra, ovviamente a favore del Polo e, a Nord, della Lega di Bossi». Insomma, un «trionfo delle destre». E' quanto teme il presidente di Re. In contrasto (almeno da quanto appare) con le affermazioni del segretario Fausto Bertinotti che sabato, pur dicendo che Rifondazione cerca l'accordo, aveva aggiunto di non aver paura delle elezioni. Ma, appunto, la previsione di Cossutta è diversa. «Se si va a una rottura - ribadisce - o si forma una maggioranza senza di noi, con il centro-destra, e ciò vorrebbe dire non risolvere i problemi delle masse popolari, oppure si ritorna alle urne. E in questo caso è sufficiente controllare i dati, vedere le previsioni, per capire che. di fronte ad una divisione della sinistra, l'Ulivo perderebbe almeno 100 seggi». Ovviamente a favore della destra: Polo e Lega Nord, come detto. «Avremmo così di nuovo un Paese con la destra trionfante: bisogna evitarlo». Per questo Cossutta afferma che Re è «disponibile» alla verifica e all'accordo con 1' Ulivo. «Intendiamoci - precisa - tra noi e gli altri partiti o movimenti della maggioranza ci sono analisi e proposte diverse. Esistono differenze reali, difficili da superare. E', quindi, necessario discutere, confrontarci, disponibili a trovare soluzioni, malgrado le differenze». Sul rischio elezioni anticipate Cossutta afferma tuttavia di non avere la «sfera di cristallo» del veggente: «Né io, né Cossiga - spiega - possiamo oggi sapere se ci saranno o no. Ciò che tuttavia conta è che si awii una politica innovativa da parte del governo. E se Prodi e i suoi ministri apriranno una fase nuova nella loro attività politica, economica e sociale, sicuramente l'esecutivo potrà procedere sulla sua strada. Senza elezioni». Per Cossutta, il «salto di qualità» del gioverno è un'esigenza oggettiva di tutte le componenti che lo appoggiano, «non è un'esigenza di Rifondazione comunista, soltanto». Su quali temi deve avvenire la svolta? Su tutte le questioni che determinano sofferenza al Paese: l'occupazione, il Mezzogiorno, la scuola, i trasporti, le 35 ore. Se non si trovano soluzioni, secondo il presidente di Re, «il governo aggraverà il proprio distacco dall'opinione pubblica, vi sarà un crescere continuo del malcontento, il disagio sarà ancora più forte. Non lo possiamo condividere. Quindi andiamo alla verifica, nella speranza di trovare un accordo che ci riporti a contatto con il Paese reale della gente del Nord e del Sud che vuole lavoro, pari dignità salariale, pari opportunità». A chi gli ricorda che i vertici della Chiesa hanno invitato i partiti e i movimenti cattolici che appoggiano il governo Prodi a fare un passo indietro rispetto a quegli alleati di sinistra e dell'Ulivo che hanno dato via libera alle coppie «di fatto», formate fuori dal matrimonio, Cossutta risponde secco: «Papa e vescovi stanno esercitando una pressione indebita nei confronti del governo e di alcuni settori del mondo cattolico impegnato in politica». Ancora: «Rispetto il Pontefice sotto il profilo religioso, tuttavia non condivido la sue prese di posizione e, soprattutto, sono convinto che non possono e non devono interferire con la vita politica della Repubblica italiana». Giuseppe Sangiorgio «Il Papa e i vescovi stanno esercitando una pressione indebita sui cattolici»

Persone citate: Armando Cossutta, Cossiga, Cossutta, Fausto Bertinotti, Giuseppe Sangiorgio, Prodi

Luoghi citati: Torino