L'IMPOSSIBILE INTESA SUI VALORI di Gianni Vattimo

L'IMPOSSIBILE INTESA SUI VALORI L'IMPOSSIBILE INTESA SUI VALORI SE non aveva senso far cadere il governo per la Nato, un tema su cui quasi tutti gli italiani hanno opinioni pacificamente uniformi, un discorso diverso si deve probabilmente fare per le questioni della bioetica, dell'aborto, della difesa della famiglia, che stanno ora all'orizzonte del governo e su cui il Papa è ritornato piuttosto perentoriamente l'altro ieri. Qui siamo di fronte a temi qualificanti, su cui è giusto aspettarsi che la maggioranza, anche professando posizioni diverse, trovi però un accordo esplicito che le permetta di proseguire la sua azione non più soltanto in termini di sopravvivenza e di routine. Ora, è molto probabile che, senza cedere sui principi rna stabilendo responsabilmente una gerarchia di priorità, su una parte dei problemi in discussione i partiti che sostengono il governo, compresa Rifondazione, riescano ad accordarsi: per la difesa della famiglia, con misure fiscali e forme di sussidi di povertà di cui la ministra Livia Turco è una sincera sostenitrice; persino per il problema della scuola privata forse ci sono vie praticabili senza violare lo spirito e la lettera della Costituzione. I rischi di rottura si fanno più gravi là dove sembrano essere toccati i principi, i «valori ultimi». E' su questo terreno che si è mosso il Papa nel suo intervento, chiamando i cattolici a una specie di guerra santa - che, caduta questa maggioranza, li vedrebbe comunque alleati di una destra in cui, oltre a non pochi liberali che difficilmente si adatterebbero a sancire come legge dello Stato la morale cattolica, ci sono politici che considerano palesemente il richiamo ai valori cristiani della famiglia come puro grimaldello politico, esattamente alla stregua dello spauracchio anticomunista Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 10 PRIMA COLONNA

Persone citate: Livia Turco