Blitz fa chiudere la «holding del falso»

Blitz fa chiudere la «holding del falso» A Napoli 5 arresti: scoperte 100 società fantasma specializzate in articoli in pelle delle grandi griffes Blitz fa chiudere la «holding del falso» Aveva rappresentanti e sedi anche a Londra e in Corea NAPOLI. Una vera e propria «holding del falso» capace di gestire in regime di monopolio il mercato degli articoli in pelle con marchi contraffatti di stilisti di fama e notissime aziende italiane e straniere: borse, cinture, scarpe, portachiavi e valigie «firmate» da griffes prestigiose - come Prada, Gucci, Cartier, Chanel, Fendi, Ferré, Tod's vendute in negozi da commercianti compiacenti oppure da ambulanti sulle bancarelle. La merce veniva esposta in locali per gli acquirenti all'ingrosso, aiutati nella scelta da dettagliati «cataloghi», divisi per tipologia del prodotto e per qualità della contraffazione. Gli affari andavano bene anche grazie alle esportazioni, soprattutto verso la Gran Bretagna e la Corea, e ad una rete capillare di «rappresentanti» in viaggio ogni settimana verso Milano - con una sorta di convenzione stipulata con una compagnia aerea - per mantenere contatti stabili con il Nord Italia. E' un'organizzazione strutturata secondo criteri imprenditoriali quella scoperta dai carabinieri a Napoli, con oltre un centinaio di società fittizie (con le più disparate ragioni sociali) messe su per ingannare compratori in buonafede - soltanto nel capoluogo lombardo ne sono state individuate una trentina, nate e sparite nel giro di pochi giorni -, una fitta rete di fabbrichette e di laboratori artigianali, un consistente «indotto» e, inoltre, fornitori abituali e produttori di marchi. E un «consiglio di amministrazione» costituito dai promotori della fiorentissima attività, del quale facevano parte due cognati del boss di Forcella, Luigi Giuliano: tutti e due si chiamano Salvatore Amoroso uno di 32 e l'altro di 27 anni - e sono imparentati tra loro per aver sposato due sorelle del capoclan della camorra. Con loro sono stati arrestati anche altri tre «manager» della fiorente holding del falso: si tratta di Vincenzo Capuano, di 40 anni, di Vincenzo Cerniamo, di 47, e di Giovanni Tomaselli, di 38. Tutti e cinque sono accusati dai carabinieri della compagnia Napoli Centro di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione di prodotti e alla consumazione di truffe in tutto il territorio nazionale. Molti operatori - è spiegato in una nota della procura della Repubblica di Napoli - vedevano improvvisamente «scomparire» i propri interlocu¬ tori al termine di operazioni per importi di centinaia di milioni. La holding della falsificazione era capace di inondare il mercato di prodotti delle griffe più famose, sempre al passo con la moda. Il volume di affari è testimoniato dal valore dei materiali e delle strutture di produzione sequestrati, stimato dagli inquirenti nell'ordine di «svariati miliardi». I cinque arrestati presi nel corso dell'operazione battezzata «Veronica», dal nome del personaggio televisivo che in un'emittente locale rappresenta un'operaia in una fabbrica di borse - sono stati trovati inoltre in possesso di assegni e contanti per circa un miliardo e di migliaia di assegni, tutti di provenienza illecita: in molti casi erano fumati in bianco ed erano pronti per essere immessi in circuito. Mariella Cirillo In Campania è stata smascherata una holding del falso «griffato» che contava anche su una rappresentanza in Inghilterra