Ulster, i seggi regalano la vittoria a Trimble di Fabio Galvano

Ulster, i seggi regalano la vittoria a Trimble Il leader dell'Uup sarà «premier», il fronte del no non ha i numeri per imporre uno stallo Ulster, i seggi regalano la vittoria a Trimble Agli unionisti moderati 27 deputati, 24 ai cattolici di Hume LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con il passare delle ore, mentre gli scrutatori completavano ieri lo spoglio delle schede, il nuovo volto politico dell'Ulster emergeva con una fisionomia sempre più caratterizzata da pace e compromesso. Quando in serata sono stati resi noti i risultati finali, tutti i timori si sono dissipati fra champagne e abbracci. Persino la spaccatura protestante, che aveva indicato un cedimento dell'Ulster Unionist Party di David Tiimble a tutto vantaggio del reverendo Ian Paisley e del suo Democratic Unionist Party, è stata meno grave di quanto avessero lasciato intendere gli exit poli. Trimble non ha avuto la maggioranza relativa nella «prime scelte» del complicato sistema eletto¬ rale architettato per dare una voce anche alle minoranze, facendosi superare - 22% contro il suo 21,3% - dai cattolici moderati dell'Sdlp, la formazione guidata da John Hume, il vero architetto della pace, l'uomo che con tenacia ha portato al tavolo della trattativa schieramenti storicamente incompatibili. Ma è riuscito, il leader unionista, ad avere la maggioranza relativa dei seggi. Alla fine Trimble ha conquistato 27 seggi, contro i 24 di Hume, staccando Paisley (20) e un Sinn Féin che sotto la spinta di Gerry Adams ha conquistato 18 seggi e un ragguardevole quanto inatteso 17,6% delle «prime scelte» (di poco inferiore al 18,1% di Paisley). E' stata, cioè, la conferma del referendum del 22 maggio, con cui l'Irlanda del Nord aveva voltato le spalle a trent'anni di lotta e di san¬ gue, a una storia fatta di oltre 3600 morti e decine di migliaia di feriti. Il «sì» ha vinto una seconda volta; ed è significativo che, nel panorama della nuova Assemblea, quelli del «no» (.Paisley più alcuni raggruppamenti minori) restano ben al di sotto dei 30 seggi che erano indicati come discriminante per una loro efficace opposizione. «Le circostanze per poter lavorare bene insieme - ha detto ieri John Hume - sono ora migliori di quanto fossero parse nei clamori del no». A poche ore dall'annuncio dei risultati delle elezioni, nelle strade di Belfast Ovest dove poco dopo avrebbe dovuto sfilare una parata degli orangisti, si sono registrati scontri fra nazionalisti cattolici e polizia. Mercoledì la nuova assemblea si riunirà per scegliere il suo «first minister». Non c'è più dubbio: sarà Trimble. Come non c'è più dub- bio che suo vice sarà Hume. Poi la formazione del resto dell'esecutivo, con l'inevitabile ingresso di Paisley e di Adams. Potrà mai funzionare, se non in armonia, almeno in uno spirito di reciproca soppoitazione? E' uno degù interrogativi di queste ore; ma non il solo. C'è anche, fra i vincitori di queste elezioni, chi riflette lo strano connubio tutto irlandese di «ballots and bullets», urne e proiettili. Perché fra le file dei nuovi deputati all'assemblea di Belfast c'è una fitta schiera non nuova alle foto segnaletiche. Fabio Galvano Un momento degli scontri, ieri a Belfast, tra i cattolici e la polizia

Luoghi citati: Belfast, Irlanda Del Nord, Londra, Ulster