Cesarone e le follie romantiche

Cesarone e le follie romantiche Cesarone e le follie romantiche WMMWMMOMMAM QUESTO urlo è di sfida. Lo lancia al dio del calcio il meno bollito dei due Maldini, cioè Cesare, scattando dalla panchina per litigare con i tifosi che invocano Roberto Baggio. Discutere con il pubblico a partita in corso: mai nella storia un citi si era abbassato (o sollevato) a tal punto. Ha invocato addirittura i buttafuori e sembra una mossa vigliacchetta, come quell'altra di maltrattare sempre il povero Varriale, l'unico telecronista che non gli faccia solo domande compiacenti: mica come Biscardi, che prima aizza le masse contro Maldini per «l'umiliazione inflitta a Baggio», ma non appena ha in linea Cesarone, lo riempie di incenso e di profumi. Si può definire coraggioso un citi che preferisce difendere 1" 1-0 a lingua penzoloni anziché affondare con Baggio nel burro della difesa di MASSIMOCesae le froman ndsasearitejo GRAMELLINI rone ollie ntiche norvegese? E c'è da chiedersi cosa sarebbe successo se fossimo finiti ai supplementari senza più poter giocare il jolly, e che jolly. Eppure, contro ogni apparenza, Maldini è un eroe impavido ai limiti dell'incoscienza. Come l'omonimo Conquistatore delle Gallie, il nostro Cesare dimostra un assoluto disprezzo nei confronti dei segni del destino. Non occorre infatti essere fattucchiere per capire che il dio del calcio in quesco Mondiale ha già fatto le sue scelte: Vieri & Baggio, ogni sospiro un gol, e ad Alex Del Piero il pieno della sfìga: quel pallone fuori di un centimetro spiega tante cose. Forse i messaggi di quel dio andrebbero assecondati. O forse no. Come tutte le follie, la coerenza maldiniana nel lasciar fuori il giocatore voluto da tutti, anche dal destino, ha qualcosa di romantico che ci commuove. WMMWMMOMMAM di MASSIMO GRAMELLINI