Occupazione, è scontro aperto

Occupazione, è scontro aperto L'opposizione attacca il governo Prodi. Ma anche nella maggioranza si parla sempre più di emergenza Occupazione, è scontro aperto Treu: dati mal interpretati. I sindacati: svegliatevi ROMA. Occupazione, è scontro aperto. Treu cerca di smorzare le polemiche innescate dagli ultimi dati Istat sull'aumento della disoccupazione. «Non sono poi così negativi, vanno letti meglio - si difende il ministro del Lavoro -, C'è una crescita dell'occupazione, dopo anni di calo, soprattutto al Sud. Il saldo positivo è tutto nel Mezzogiorno». E quanto al calo dell'occupazione al Nord, Treu non lo considera «un grave problema, perché lì c'è semmai un problema di carenza di lavoratori». Le spiegazioni di Treu non trovano molti estimatori nelle stesse file della maggioranza. Il leader del Ppi, Franco Marini, ammette «la gravità della situazione italiana» e sottolinea l'importanza della lotta alla disoccupazione, che è «una priorità assoluta». Ancora più stringente il responsabile lavoro dei Ds, Alfiero Grandi, il quale contraddicendo Treu, definisce «gravi e preoccupanti» gli ultimi dati Istat e paventa il rischio di non centrare gli obiettivi del Dpef. «Questi dati dimostrano che la ripresa dell'Europa non trascina con sé l'Italia», sostiene Grandi che sollecita la maggioranza a stringere i tempi della verifica politica e a compiere «scelte coraggiose rilanciando anche la domanda». Ancora sul versante della maggioranza, Stajano (Ri) esprime «preoccupazione» e richiama il governo a intervenire rapidamemte per invertire questa tendenza. Stajano indica poi alcuni rimedi, come la revisione del mercato del lavoro e l'eliminazione dei salari «ingessati». Dal fronte dell'opposizione arriva una condanna senza appello: l'economista di Fi, Marzano sostiene che Treu non ha più alibi essendo alla guida del ministero del Lavoro da tre anni e sostiene che la disoccupazione ha toccato il «massimo storico». Di fronte al degrado economico del Sud, alcuni parlamentari di An invitano Prodi alle dimissioni. Ma severe critiche arrivano anche dal mondo sindacale. Il leader della Uil, Larizza, attacca: «Treu fa politica con i numeri, ma le le cose vanno male. La disoccupazione tende ad aumentare e nei prossinmi 5-10 anni sarà sempre più chiaro, soprattutto al Sud. Quello che fa il governo non è sufficiente». Il suo collega della Cisl, D'Antoni, critica «l'inefficienza del governo, che si deve svegliare», perché se tarderà scatterà «una mobilitazione ancora più grande e importante» di quella messa in campo nelle ultime manifestazioni. Infine, per il n. 1 del¬ la Cgil, Cofferati, dall'Istat è suonato «il campanello d'allarme» e sollecita al governo «risposte positive, entro l'estate» appena conclusa la verifica. Il leader di Confindustria, Giorgio Fossa, afferma che la ripresa «non riuscirà a farci colpire adeguatamente il problema della disoccupazione» e ripropone la sua ricetta basata sul taglio della pressione fiscale, la revisione dello Stato sociale e «entro pochi mesi l'abbassamento d'un punto del tasso di sconto». E alla richiesta di meno fisco sulle attività produttive si unisce anche Cesare Romiti. Infine da Prometeia arrivano alcune previsioni: nei prossimi tre anni, la domanda interna si aggirerà sul 3%, mentre l'andamento del Pil è fissato al 2.3% per il '98, con un'accelerazione nel prossimo triennio avvicinandosi al 3%. Anche questo, almeno per il '98, non è un bel segnale [p. pat.] L'OCCUPAZIONE IN ITALIA andamento dell'occupazione alla fine dello scorso aprile Centro-Nord Migliaia unità 23.993 15.620 Var. % su aprile '97 Forze + 0,1 -0,3 Mezzogiorno Occupati 7.373 20.112 + 1,10 + 0,1 Centro-Nord 14.440 + 0,1 ^Mezzogiorno 5.672 +0,4 Tasso di disoccupazione 12,5 0,0 Centro-Nord 7,6 ■0,3 Mezzogiorno 33,1 + 0,6 e anche Cesare vano alsimi tre si aggidamento er il '98, prossimo %. Anche non è un [p. pat.] s

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