IL POMERIGGIO DEL BIVIO di Roberto Beccantini

IL POMERIGGIO DEL BIVIO DALLA IL POMERIGGIO DEL BIVIO nazione, verrebbe additata al pubblico ludibrio. A qualcuno piace caldo: non certo ai norvegesi. Meglio per noi. A qualcuno non piace l'arbitro (Heynemann, tedesco), incline al gioco fisico: meglio per loro. Ma nessun alibi: lo esige il buon gusto. La squadra di Drillo Olsen, un integralista alla Sacchi, non perde da 17 partite, ha sconfitto due volte il Brasile nel giro di un anno (l'ultima martedì sera) e, nella classifica Fifa, occupa la settima posizione: noi, viceversa, siamo quattordicesimi. Tutto ciò premesso, l'Italia non può lasciarsi intimidire. Sarà un ardente duello fra fioretto e clava. Molti norvegesi «studiano» in Inghilterra, a cominciare da Tore André Fio, la guglia del Chelsea. Il 4-5-1 di Olsen è un catenaccio mascherato. Dovremo stanarli, e guardarci dai fulminei inserimenti dei centrocampisti. Cercheranno di rubarci il contropiede. Cesare Maldini ha deciso di non stravolgere la formazione. Resta Bergomi, rientra Albertini, esce Pessotto: tutto qui. Identità fa rima con personalità: tradire quella, avrebbe significato contaminare anche questa. Tre difensori di ruolo sono troppi per una sola punta, e inoltre c'è il rischio, concreto, che Cannavaro (1,76) possa subire la stazza di Fio (1,93), ancorché questi non sia poi così forte di testa come suggerirebbero le sue misure. Al citi bastano le carte che ha in mano. Finora ci ha sempre azzeccato. La differenza, dovremo farla in attacco, con Vieri, Del Piero e Mollerò subito, Inzaghi e Roberto Baggio in corso d'opera. Così abbiamo cucinato l'Austria. L'arsenale norvegese non vale il nostro. Sarebbe da stupidi non approfittarne. Il 5 giugno 1938, al debutto mondiale, gli azzurri di Vittorio Pozzo regolarono la Norvegia in capo a struggenti peripezie. Decise Silvio Piola, nei supplementari. Teatro della sfida, Marsiglia. Nel turno successivo ci toccò la Francia. Lo stesso avversario che si profila, oggi, all'orizzonte dei quarti di finale. Le ricorrenze, quando sono benevole, aiutano a scalare le montagne. Cesare Maldini si gioca tutto. Ai corazzieri di Olsen hanno segnato persino Marocco e Scozia. Sono tracce che portano lontano. Roberto Beccantini ■

Luoghi citati: Austria, Brasile, Francia, Inghilterra, Italia, Marocco, Marsiglia, Norvegia, Scozia