«Fondiaria? Questione di prezzo» di Ugo Bertone

«Fondiaria? Questione di prezzo» La Compart annuncia possibili dismissioni e il titolo vola a piazza Affari «Fondiaria? Questione di prezzo» Lucchini: vendibile anche Calcemento MILANO. Fondiaria e Calcemento? Vendere si può, spiega serafico Luigi Lucchini, presidente della Compart. Lui non accenna a trattative o prezzi, ma basta comunque questo accenno a risvegliare il mercato. Esplode la quotazione della Fondiaria (sospesa addirittura mentre segna un rialzo del 9,71%), s'infiamma la stessa Compart (+6,98%). Ma cosa ha scatenato tanto entusiasmo? E' suonata da poco l'ora del mezzodì quando il presidente della Compart comincia la sua replica in assemblea. «Lei mi attribuisce certe idee sul futuro di certe partecipazioni...» dice Luigi Lucchini, sornione, guardando negli occhi un azionista della Compart che gli ha appena chiesto se risponde al vero che lui, il presidente, non è ostile ad una cessione della Fondiaria. «Ebbene - continua - come sapete il mondo è diviso in due: metà è da comprare, l'altra metà è da vendere...». E allora? «Bisogna saper aspettare - va avanti Lucchini, terribile nella sua sincerità, come sempre -. Prima o poi arriva sempre il momento giusto per comprare o vendere». Che significa presidente? chiedono i cronisti in coro al termine dell'assemblea di Compart, la holding di controllo della galassia Montedison, di Fondiaria e del cemento greco. «In altre parole spiega - vuol dire che tutte le aziende sono in vendita. Ma bisogna trovare le occasioni...». Proprio tutte le aziende? «Dipende dai programmi, è ovvio - precisa lui -. Edison no di sicuro, almeno per quel che sono i nostri programmi. Per il resto... Tutte le donne, belle o brutte, possono trovare marito, dipende dalle occasioni». E la Fondiaria? «Deve decidere il consiglio di amministrazione, gli azionisti avalleranno la decisione se la Fondiaria sarà pagata il prezzo giusto». ; «In questo momento - continua il presidente - non rifiuteremmo certo dei soldi, che sono sempre utili. Ma attenzione, non è più la situazione di tre o quattro anni fa, quando tutti i soldi erano benvenuti». La morale è semplice: non abbiamo più l'acqua alla gola, fate buone offerte e vedremo. E così? «Vero, la cessione della Fondiaria è solo una questione di prezzo. Oltre, ovviamente, ad avere gli azionisti dalla nostra parte». Eccolo, il vero nodo. Non è un mistero che Enrico Cuccia abbia da sempre attribuito un va¬ lore particolare al controllo di Fondiaria... «Vero, l'ho letto anch'io - risponde celiando l'inossidabile industriale bresciano - ma non penso che Cuccia rinunci a un buon affare...». Difficile, anzi impossibile, però, che una vecchia volpe come Lucchini parli senza aver annusato le volontà di quello che è l'azionista più importante, ovvero Mediobanca. E così basta la non opposizione di principio alla cessione di Fondiaria a scatenare illazioni e supposizioni del mercato; se Cuccia, è il ragionamento di base, mette sul piatto 1-. possibile vendita di Fondiaria, allora, in campo assicurativo, ogni terremoto è possibile. Per giunta, Lucchini fa anche un riferimento esplicito ad un'altra possibile e rilevante partecipazione: la Calcemento. «Un tempo - spiega non era possibile, perché non c'erano le condizioni per farlo. Ma oggi la ragazza si è fatta più bella» aggiunge, a proposito del risanamento del gruppo. La disponibilità di principio di Lucchini ad uscire dalla Fondiaria e, in subordine, da Calcemento, è una vera «bomba» che mette in secondo piano l'esame dell'esercizio passato (in utile grazie alla rivalutazione di alcune par¬ tecipazioni), che ha registrato grandi miglioramenti sotto la guida di Enrico Bondi, o l'annosa questione del «nucleo duro» da mettere alla guida del gruppo. «Sarebbe bello che ci fosse - commenta - ma occorre trovare qualcuno che abbia tempo e voglia di comprare le azioni...». «Una volta - aggiunge - il prezzo era basso, adesso il prezzo è cresciuto ed è più difficile». E il futuro di Lucchini presidente? «Ve l'ho già detto anni fa - dice in assemblea -, sono disponibile per una società che fa industria. Se ci sposta troppo verso la finanza non ci sto. Anche perché poi si creano pasticci, tipo quelli che abbiamo risolto, speriamo al meglio, in questi anni di lavoro, con assoluta onestà etica e intellettuale...». Lui, però, sembra proprio che abbia ancora tanta voglia di divertirsi... Ugo Bertone Luigi Lucchini presidente di Compart

Luoghi citati: Compart, Milano